15 kg di ragioni per…

Il 20 gennaio prossimo Earth Riot tornerà in piazza, questa volta a Bologna, con una protesta scenografica volta a sensibilizzare le persone sulle implicazioni derivanti dal consumo di carne, dalle vittime animali degli allevamenti intensivi (e non solo) a quelle umane provocate da un mercato che per ingrassare 100 persone ne affama 1000.
Ogni anno vengono uccisi e macellati 56.000.000.000 di animali, ma nonostante questo sacrificio la fame nel mondo è un problema che persiste: sono 870.000.000 le persone nel mondo che ogni giorno si trovano senza sufficienti risorse con le quali sopravvivere.
Le cifre riportate sono allarmanti oltre che molto tristi: più di 150.000.000 di animali perdono la vita ogni giorno nel nome di un’industria che punta alla sovrapproduzione, ad ingrassare supermercati e negozi per soddisfare tutti quei consumatori che rappresentano una fonte di profitto, colpevoli di essere nate nella parte “giusta” del pianeta, affamando invece intere popolazioni private delle risorse necessarie alla propria sopravvivenza, colpevoli di essere nate nella parte “sbagliata”.
La produzione di un solo kg di carne prevede l’impiego di 15 kg di cereali e 15.000 litri d’acqua, quantità enormi di risorse con le quali vengono ingrassati gli animali negli allevamenti intensivi, animali che sono pompati anche con ormoni della crescita e antibiotici perché possano produrre tanto e velocemente.
Le condizioni di nonvita in cui gli animali si trovano sono terribili: costretti in ambienti stretti, gli uni ammassati agli altri, senza poter mai vedere la luce del sole, picchiati, torturati e infine uccisi. Potete approfondire questi fatti consultando il seguente link.
Ma come è possibile che 870.000.000 di persone nel mondo soffrano la fame nonostante ogni giorno più di 15.000.000 di animali vengono uccisi per l’industria alimentare?
Pensiamo alle risorse impiegate per produrre un solo kg di carne: quante persone si potrebbero nutrire se fossero redistribuite equamente tra chi ne ha bisogno, invece che utilizzate negli allevamenti intensivi? E a quanti animali si salverebbe la vita se il consumo di carne diminuisse o meglio ancora cessasse?
I popoli che soffrono la fame spesso sono costretti a lavorare in quelle coltivazioni di soia e altri cereali, senza però poter giovare del raccolto, sfruttati nelle piantagioni per poi vedere il frutto del loro lavoro spedito in qualche posto dall’altra parte del Mondo ad ingrassare chi già di troppo dispone.
Queste sono le pratiche per ammortizzare i costi di produzione usate da multinazionali come McDonald’s, Monsanto o Nestlé (per citare alcune tra le principali, ma ovviamente, purtroppo, la lista non si ferma qui…): scelgono una zona fertile, si impadroniscono delle terre, spesso grazie alla facile corruttibilità di governi più deboli delle corporazioni stesse, convertono piantagioni o aree selvatiche rigogliose in monocolture che renderanno sterili i terreni privando la gente del luogo della loro unica fonte di sostentamento. Una volta utilizzati fino in fondo i terreni e resi inutilizzabili, li abbandoneranno per cercarne altri, altrove, lasciando dietro di loro terra bruciata.
Le risorse non sono infinite, queste pratiche di agricoltura stanno dando vita ad immensi deserti là dove un tempo c’erano vita, verde, ricchezza naturale, biodiversità.
Tra le specie più minacciate al mondo vi sono i pesci: lo sterminio quotidiano cui queste creature sono sottoposte non rientra neanche nelle cifre che abbiamo citato prima. A migliaia restano imprigionati nelle reti e muoiono oltre a quelli che vengono pescati volontariamente.
L’agonia che devono sopportare prima di morire è pari all’annegamento, per non parlare poi della pesca di frodo dei pescecani ai quali vengono amputate tutte le pinne, utilizzate per una zuppa orientale, apprezzata molto però anche in Occidente, prima di essere rigettati in acqua e abbandonati ad una lenta morte che giunge per dissanguamento e soffocamento.
L’ecosistema marino è messo costantemente a rischio da tutto questo; l’estinzione di una specie determina quella di un’altra, ogni forma di vita ha il suo ruolo sul Pianeta che garantisce la sopravvivenza dello stesso.

 Queste e molte altre sono le ragioni per cui scenderemo in piazza domenica 20 a Bologna: chi fosse interessato a partecipare può seguire ogni aggiornamento e informarsi sulle modalità di svolgimento qui.
Nelle prossime pubblicazioni avremo modo di approfondire gli argomenti che abbiamo trattato oggi.

Vi ricordiamo che Earth Riot è anche uno strumento a disposizione di chi vuole sapere ciò che altri non dicono, perciò vi invitiamo a contattarci e a segnalarci gli argomenti di cui vorreste si parlasse direttamente a questo indirizzo: [email protected].

I fatti che riportiamo non sono altro che la realtà: chi abitualmente consuma carne non deve sentirsi giudicato, ma informato in maniera più approfondita e in grado ora di compiere delle scelte etiche oppure no.

Noi, a differenza di altri, non veniamo pagati per diffondere queste notizie e dati, ma lo facciamo unicamente perché lo riteniamo giusto, perché ad ogni persona deve essere garantita un’informazione pulita e completa… questo è quello che ci ripromettiamo di fare ogni giorno.

EARTH LIBERATION – HUMAN FREEDOM – ANIMAL RIGHTS
un’unica lotta, un grande obiettivo.