Calais: libertà per tutt*!

La censura del murale di Bansky apparso a Londra, che criticava il governo francese in merito alla gestione delle persone rifugiate nella Jungle di Calais, è l’emblema della verità celata, soffocata da atti di repressione e persecuzione ai danni di chi sta andando alla ricerca della libertà.banscky ragazza lacrimogeni
Sabato 23 gennaio, il corteo di circa 4.000 migranti, che ha visto la sua origine dalla Jungle di Calais, una volta giunto al porto si è tramutato nell’occupazione del traghetto “Spirit of Britain”, da molti ribattezzato “Spirit of Freedom”, un’azione simbolica a difesa della libertà di movimento, contro ogni frontiera, recinzione e barriera.
La polizia, nel rispetto di una tradizione che da inizio 2016 l’ha vista protagonista di irruzioni notturne nella Jungle e attacchi ai migranti a suon di gas lacrimogeni, ha risposto allo stesso modo anche all’occupazione del traghetto.
Questo ha portato a 35 arresti (11 attivisti solidali e 24 migranti), tra cui tre attiviste italiane residenti in Francia, al momento detenute in carcere, e che ora rischiano l’espulsione dal paese per aver supportato la lotta al diritto di movimento.
I processi per il momento sono stati rinviati a febbraio, ma la chiamata alla solidarietà internazionale innescatasi nel momento degli arresti punta all’immediata liberazione di ogni persona detenuta.
Il governo francese ha dichiarato che nel 2016 non saranno tollerati oltre 2.000 migranti a Calais, 1.500 dei quali dovrebbero essere stipati in un campo di concentramento adiacente alla Jungle, in modo da poter esser controllati con maggiore facilità dalle forze
dell’ordine.

Siamo nuovamente al cospetto di quell’opera di stravolgimento dei fatti dove chi lotta per la libertà viene etichettato come criminale, arrestato, rinchiuso e condannato, e chi invece muove atti di violenza, intolleranza, oppressione e fascismo può continuare a farlo senza dover rispondere dei crimini.
Negli ultimi sei mesi, quindici persone hanno perso la vita nel tentativo di lasciare il porto di Calais, per attraversare la Manica, ma mentre ai migranti viene sottratta la libertà di movimento, alle merci sono sufficienti trenta minuti per percorrere la manica e giungere in Gran Bretagna.
Il profitto prima del valore della vita, prima della libertà: questo è il pensiero espresso ogni giorno da governi, istituzioni e multinazionali, al quale noi rispondiamo con un messaggio di solidarietà rivolto a chiunque, animale umano e non umano, che in questo momento si trova imprigionato o soggetto a un regime di oppressione, con l’augurio che possa essere replicato da altri e diffuso allo scopo di risvegliare la coscienza delle persone e sgretolare ogni confine, forma di dominio, discriminazione e sfruttamento, per la libertà di tutt*!calais solidarity

Fonti: Dinamopress Radio Onda d’Urto