Finlandia: blocchi contro la costruzione della centrale nucleare Fennovoima

Il 22 gennaio, a partire dalle 9 del mattino, alcuni cittadini finlandesi hanno dato vita a blocchi e occupazioni dei camion che stavano svolgendo le consegne nell’area occupata per la realizzazione della centrale nucleare dell’azienda Fennovoima-Rosatom.stop fennovoima
Il progetto, portato avanti da Finlandia e Russia, prevede la costruzione di una piccola centrale nucleare personale di Putin nel cuore della penisola di Hanhikivi, dove le foreste sono già state devastate nonostante i permessi per dare il via ai lavori ancora non esistano.
Questo non ha impedito di avviare i cosiddetti “lavori di preparazione”, la posa della pavimentazione e la collocazione dei ciottoli, per cui sono stati emessi i permessi.
La barriera protettiva che deve circondare la centrale è stata terminata nel settembre 2015, con quattro mesi di ritardo rispetto a quanto detto dall’azienda stessa, mentre per l’ampliamento del porto, funzionale a permettere l’attracco di qualsiasi nave da guerra russa, non sono ancora iniziati i lavori di dragaggio, previsti per giugno 2015, sempre per l’assenza di permessi.
I portavoce di Fennovoima non hanno ovviamente mancato, in questo clima turbolento, di riempire l’aria con paroloni quali “creazione di posti di lavoro”, tanto cari a tutte quelle aziende che si apprestano alle cosiddette “grandi opere” per imbonire e allettare la popolazione locale. Peccato che, quei pochi lavori che finora sono stati eseguiti, siano stati dati in consegna a lavoratori sottopagati spediti sul luogo direttamente dalla Lituania.
Intanto i camion circolano, ma la popolazione non rimane a guardare, determinata a impedire la realizzazione della centrale nucleare.
Di seguito riportiamo la cronaca della giornata di lotta andata in scena lo scorso 22 gennaio.

10.30 – La polizia ha trattenuto entrambi i nostri fotografi dalla scena. Uno stava seguendo l’evento in corso dal lato della foresta e l’altro si trovava a circa 50 metri dal luogo dell’evento, in piedi a lato della corsia stradale per le bici. Conclusione: a loro piace molto censurare qui, e non gli piace per niente finire sui social media.
11.30 – Sono state portati ulteriori macchine della polizia e un altro elevatore. Poco dopo, un manifestante seduto in cima a un camion è stato portato giù e trattenuto.
12.30 – Un manifestante si trova ancora lì. Si è trattenuto all’interno delle strutture della gru e si rifiuta di uscirne. Verso le 11 la polizia gli aveva dato un ultimatum: “Esci volontariamente o dovremo farti del male”. Hanno iniziato a guidare il veicolo a passo d’uomo verso il piazzale di posteggio affianco alla strada e hanno distrutto il motore.
La polizia ha afferrato guanti e altri indumenti al manifestante, cercando letteralmente di farlo congelare. Al momento qui si misurano -5C, senza contare la piacevole brezza marina.
13.00 – La polizia è arrivata sul luogo alle 10.00. Approsimativamente alle 10.15 è arrivato un gruppo dei capi rappresentanti più altolocati della Fennovoima-Rosatom: elmetti bianchi e scintillanti divise da operai che non hanno mai visto un giorno di lavoro ora riunite con la polizia. Alle 10.30 è arrivato un SUV a dir poco costoso, che ha sputato fuori un tizio corrucciato e confuso, con indosso vestiti da operaio con dietro scritto in grande “ROSATOM”: forse era solo confuso per il fatto che apposite truppe del corpo speciale di polizia non stesse sparando ai manifestanti o non li stesse portando via?

Le persone che stanno conducendo la lotta contro Fennovoima-Rosatom e per la tutela delle terre di Hanhikivi invitano attivisti e giornalisti a contattarli al fine di far conoscere la verità sui fatti appena menzionati all’indirizzo [email protected].

Fonte: Earth First Journal