Pandemia specista

Le esecuzioni di massa sembrano essere la sola risposta che il sistema specista riesce a proporre ogni volta che si trova di fronte a epidemie, pandemie e problematiche sfuggite al controllo che lo stesso sistema ha creato.
Il caso xylella, che ha portato all’eradicazione di centinaia di ulivi in Puglia nel corso del 2015, ne è stato un triste esempio: al cospetto di un virus sfuggito al controllo, l’unica soluzione praticabile è stata quella di abbattere gli alberi malati.eradicazione ulivi xylella
Un virus che a quanto sembra sarebbe stato introdotto da Monsanto nel corso di un convegno organizzato in Puglia nel 2010 proprio per parlare dei rischi portati dalla xylella, allo scopo mal celato di promuovere il diserbante Roundup, punta di diamante delle sostanze chimiche prodotte dalla multinazionale statunitense.
L’epidemia che ha colpito alberi anche secolari è stata quindi studiata a tavolino, parte di quell’opera innescata da tempo dalle corporazioni agrochimiche per ottenere il monopolio sui semi e il controllo dei terreni.
Un problema generato dal sistema esattamente come quello che si sta consumando in queste ultime settimane in Sardegna, precisamente a Desulo, dove a causa della diffusione della peste suina già 500 maiali sono stati abbattuti da squadre militari, fucilati alla luce del sole senza alcuna distinzione tra animali infetti e non, giustificando questa pratica come l’unica soluzione applicabile.Peste-suina-500-maiali-abbattuti-in-Sardegna
Peste suina, aviaria, SARS: tutte epidemie provocate dalle condizioni di nonvita in cui sono costretti i cosiddetti “animali da reddito” che, in quanto tali, devono essere tutelati da possibili focolai in modo da limitare le perdite per gli allevatori.
Le condizioni di schiavitù in cui sono costretti, stipati in piccoli spazi e lasciati a sguazzare all’interno di liquami, sono ideali per la proliferazione di virus che si adattano e vengono potenziati dai farmaci somministrati agli animali per impedire che si ammalino, generando così ceppi di nuovi super batteri.
Nell’autunno del 2013, presso gli stabilimenti della ditta Eurovo, oltre 1.000.000 di galline furono abbattute per limitare la diffusione di un nuovo ceppo di aviaria per la quale fu subito trovata una cura rivolta agli animali umani, quelli che rappresentano una qualche fonte di lucro per le case farmaceutiche.
Animali e piante non possono pagare le cure mediche, quindi vengono uccisi ed estirpati senza pietà. Curarli costerebbe molto di più. Si tratta di un processo che fa parte di quella privazione del valore della vita a cui sono soggetti coloro che sono considerati sacrificabili dal sistema specista.
Ma lo sterminio dei maiali a Desulo sta superando ogni limite immaginabile: gli animali vengono uccisi senza che siano stati svolti i controlli adeguati, forse per favorire i grandi produttori di carne e derivati animali o forse per facilitare e giustificare l’importazione di prodotti esteri.
La sola certezza in questo clima di violenza è che gli unici a rimetterci sono sempre gli animali non umani, schiavizzati e sfruttati per le tasche del sistema e le pance dei consumatori e abbattuti se non possono garantire una qualche forma di guadagno.

Fonti: Byoblu – SardegnaLive – Repubblica