Testimonianza diretta sullo sgombero di via Irnerio a Bologna

Una testimonianza che permette di far luce su quanto accaduto martedì 3 maggio a Bologna, in merito al violento sgombero dell’occupazione di via Irnerio.
Il report che vi proponiamo, oltre a denunciare i costanti atti di oppressione di un comune nei confronti di chi desidera un tetto sotto cui vivere e giustamente abita spazi altrimenti abbandonati, mostra tutta l’incoerenza e la totale mancanza di correttezza di informazione da parte dei media tradizionali, ormai strumentali al messaggio che le istituzioni voglio che venga fatto passare.
In questo modo è possibile indirizzare l’opinione pubblica verso una verità storpiata, che criminalizza l’oppresso elogiando invece chi fa rispettare la “legge” a colpi di manganello.
Una testimonianza che permette di sottolineare ancora una volta la necessità di un’informazione fatta dal basso, autonoma e libera da ogni controllo istituzionale, perché senza il corretto flusso di informazioni siamo tutti/e schiavi/e del sistema.
Di seguito il report di Alec, presente sul posto al momento dello sgombero.

 

Martedì 3 maggio 2016 alle 6.00 viene a svegliarmi Nina, intrufolandosi tra le coperte tremante di paura per l’allarme degli occupanti della palazzina di fronte.
Il picchetto degli sbirri comincia presto, come i cori d’appoggio dei movimenti di resistenza per il diritto alla casa ASIA & USB di Bologna, mentre gli occupanti con resistenza invidiabile si barricano come in un film di ROMERO. Fuori gli ZOMBIE sono vestiti antisommossa e sono del solito reparto…
Una madre mi saluta dalla finestra con la sua bimba e mi sorride, ricambio il gesto e comincio il mio appoggio alla causa.
Metto in carica la videocamera e tranquillizzo i lupi.
Arrivano i vigili del fuoco – i soliti nomi, quei pochi che a Bologna aderiscono ancora alla repressione – a forzare i blocchi per fare entrare gli sbirri che irrompono armati di manganelli con il volto coperto da mascherine.
Per strada intanto cominciano le prime cariche con incitazioni dai sergenti che urlano ai loro sottomessi: “ANCORA ANCORA ANCORA AVANZATE AVANZATE ANCORA”.
Penso di trovarmi in un punto strategico per documentare meglio dalla finestra ma le cariche vanno oltre la visuale.
Uno sbirro in borghese a volto coperto con un casco a bandiera tricolore e bomber mi riprende dal balcone sgomberato dopo l’irruzione, io ricambio e gli faccio cenno di pace a volto scoperto…
Decido di scendere a spalleggiare la resistenza: un centinaio di persone accanto alle famiglie, anziani e bambini in strada con le valigie senza una dimora che era stata promessa dalle istituzioni. Nessun istitutore a fare un confronto o una mediazione.
Arriva un blindato, giù le visiere e i poliziotti si danno cenni sospetti.
Ripeto che ci sono bambini e anziani per strada, lo sgombero è fatto (parliamo di circa 60 persone, nuclei familiari che pagano bollette all’interno di un edificio che era provvisoriamente concesso) hanno vinto loro, ma la via del centro bisogna sgomberarla per riavviare la macchina del lavoro quotidiana che deve andare avanti.
Routine niente da dire ma parte una carica improvvisa, veloce e dura per un paio di isolati, di una violenza non giustificata (sei compagni feriti, riesco a intravedere dopo: una testa spaccata, un braccio rotto, un occhio deformato). Bambini, passeggini e persone non proprio in condizioni di correre costrette a retrocedere. Riprendo manganellate che ci portano fin dentro una chiesa.
Alcuni accerchiati fuori si spostano appena liberati dall’accerchiamento in un corteo, io con gli altri rimaniamo asserragliati per qualche tempo all’interno del luogo sacro in stile film di CARPENTER. La Polizia ci terrà sequestrati per qualche ora e i media parleranno di occupazione…
Arriva il parroco della parrocchia e parla con la delegazione.
Sperando di trovare asilo sotto la protezione del Signore, la risposta al cittadino è che si sta facendo un atto di violenza imponendo con il ricatto a sua eccellenza l’arcivescovo con un’occupazione nella SUA chiesa…
Si cerca il confronto che viene subdolamente negato da questo presunto uomo di fede che invece di percepire il segno mistico capitatogli tra le mani – una santità che si ritrova la chiesa piena di poveri, donne, anziani e bambini repressi da sbirri in assetto da guerra – alla richiesta di pace di una signora (poggiandogli una mano sul braccio cerca di spiegargli cosa è accaduto fuori, momenti che il parroco non ha visto e a cui non crede, e gli ricorda la sacralità del luogo e la responsabilità di una figura come la sua nel nome di Nostro Signore Gesù) reagisce dicendo “NON MI TOCCHI, NON MI PIACE, NON è BELLO”.
Mi chiedo chissà cosa sarebbe successo con un Imam visto che la maggior parte degli occupanti sfrattati sono mussulmani.
Mi chiedo se una delega Islamica in territorio ecclesiastico non possa servire ulteriormente come protezione per il presidio sequestrato all’interno dell’edificio.
Sua eccellenza l’arcivescovo dovrebbe arrivare una volta conclusi i suoi impegni. Atteggiamento del SUO PADRONE a parte, il luogo sacro pare momentaneamente essere un luogo politicamente ideale per non permettere inutili massacri.
La dice lunga a chi pensa che il medioevo sia stato superato…
Si teme una nuova DIAZ ma si spera che il luogo faccia da deterrente e forse ha funzionato il simbolo Nazareno.
La dice lunga anche questo fatto…
In seguito è avvenuto un confronto tra la delegazione sindacalista e l’arcivescovo che si impegnò a favore della causa nelle settimane precedenti. Sua eccellenza si impegna a sistemare tutti gli sfrattati in edifici della curia. Perché non erano stati questi i patti e come al solito le questure hanno scavalcato le altre istituzioni. Prima degli sgomberi dovevano essere garantite le sistemazioni e invece… Caliamo poi un velo pietoso sull’inutile e criminale carica del reparto antisommossa, che come al solito si rivela essere servo dei servi dei servi privi di coscienza.
Rimane solo la straordinaria resistenza giocosa dei bimbi che nonostante tutto trovano il modo di esorcizzare la situazione adattandosi in ore davvero poco piacevoli, giocando con catarsi sorridente in chiesa, sotto gli indignati sguardi del prete che però ha le mani legate dall’alto, molto in alto…
Dopo due ore dagli accordi presi con l’arcivescovo, i patti cambiano: intervengono i servizi sociali che facendo leva sul fattore psicologico dei bambini, anziani, famiglie stanche dividono i gruppi in macchinate e li spediscono in differenti sistemazioni provvisorie fuori da Bologna…
I media parlano chiaro: LA CHIESA AIUTA GLI SFOLLATI, Servizi Sociali e istituzioni ecclesiastiche si prendono meriti che non hanno e gli occupanti e i movimenti di resistenza per il diritto alla casa vengono come al solito demonizzati, mentre i fatti vengono programmaticamente deformati a favore delle istituzioni e degli organi preposti all’ordine pubblico che ne escono ancora una volta indenni. Si parla di 24 denunciati ma di nessuno sbirro colpevole di aver ferito ragazzi e civili disarmati…
Intanto gli sbirri hanno buttato mobili e beni giù dalle finestre, spaccato bagni e porte con calma per rendere l’edificio inagibile; ovviamente prima di averlo murato e blindato.
Queste sono le istituzioni e gli organi di controllo che si muovono sotto le bandiere di Chiesa & Democrazia.
La mia indignazione va a tutti i cittadini che passando casualmente davanti a situazioni del genere, si preoccupano ancora oggi del lavoro, servi del potere, schiavi del sistema che si arrogano nella loro ignoranza il diritto di insultare i compagni per strada dando loro dei “parassiti”.
Capisco che non tutti han voglia di guardare oltre i propri interessi, non appoggio ma comprendo; quello che non tollero è l’ignoranza per partito preso che porta il cittadino a giudicare persone al suo pari, dando man forte a istituzioni che dovrebbero solo essere DEBELLATE e invece diventano i punti di riferimento di deleghe che il cittadino pigro e dormiente fa quotidianamente alimentando un sistema corrotto per costituzione dal potere.
Facile parlare di disagio cittadino in queste situazioni.
Ma mi viene anche facile pensare senza troppe elucubrazioni:
come hanno avuto il TEMPO, i SOLDI e il MODO di organizzare il G8 a Genova, come mai le amministrazioni comunali e i vari delegati dei partiti interessati non riescono a organizzare uno sgombero senza bloccare servizi pubblici, con autisti che non sanno dove andare, vigili che non sanno dove direzionare il traffico, strade e marciapiedi dove le persone vengono stressate e spostate da una parte all’altra (studenti che devono accedere nelle vicinanze della zona coinvolta, gente che va a lavorare ma anche bambini accompagnati alle scuole) senza dare alternativa alcuna se non quella di girare a zonzo per delle ore a passanti ignari di rimanere comunque coinvolti in eventuali scontri (fino a prova contraria, come in questo caso, non provocati ma unidirezionali) che vengono puntualmente veicolati dal così detto servizio pubblico ARMATO ai danni quasi sempre più o meno traumatici di cittadini DISARMATI e non in condizioni di rispondere ad una carica violenta?
Odio la retorica e sappiamo bene quante situazioni di luoghi abbandonati pubblici e privati sfitti sono presenti in Italia, luoghi in cui potrebbero essere inserite persone che non hanno una dimora (merce usata come business internazionale per manovre che dovrebbero essere sempre più chiare agli occhi dell’opinione pubblica) e attendono burocrazie kafkiane per delle assegnazioni in un paese privo di civiltà che sta perdendo ogni forma di dignità, ma accumula profitti grazie a fondi pubblici che vengono stanziati proprio per queste situazioni. Luoghi che recentemente stanno pian piano sgomberando in tutta Italia per agevolare i proprietari e i loro interessi con le banche.
Se solo la gente sapesse quante proprietà abbandonate e sfitte ha solo la chiesa, si farebbe due domande sulle missioni di pace ad esempio…
Il mio pensiero va a tutti coloro che nel 2016 ancora sono davvero convinti che esistano sbirri cattivi e sbirri buoni che fanno cariche armate a volto coperto su civili disarmati a volto scoperto, anche in situazioni ad alto rischio con presenza di bambini, anziani e disabili.
Chiedo a queste persone di fare una profonda riflessione e di ragionare ponendosi domande semplici:
– Come possono coesistere concetti come pace & protezione con violenza e repressione armata?
– Come può esistere una democrazia o presunta tale, o qualunque altra forma di amministrazione regolata da leggi che non sia a servizio del potere economico e capitalista?
– Come può un sistema dogmatico e repressivo che esige per costituzione una separazione classista essere a favore del cittadino?
– Come fa quindi un’istituzione armata ad essere mossa in buona fede e a protezione di chi ha realmente necessità contingenti?
Trovate le risposte a queste domande viene l’ultima questione:
– A noi cittadini, a noi oppressi, a chi muove verso trasparenza, libertà, alternativa e pace a cosa ci servono questi organi costituiti preposti al controllo se intervengono solo a difesa delle classi agiate che programmano e ordinano repressioni armate ai danni dei più deboli?
Serviamo come pile al sistema che ci tiene in scacco con il ricatto del lavoro corrotto dal crimine legalizzato della proprietà privata.
Chi protegge poteri forti che vogliono disegni del genere, non può essere considerata una persona cosciente.
Una persona incosciente e armata non solo è inaffidabile, ma non è fonte di sicurezza.
Quindi cerchiamo di aprire gli occhi su questo stato delle cose attuale, uno stato di subdolo fascismo che reprime minoranze e alternative pacifiche ad un sistema che vuole solo alimentare violenza, paura, disagio e separazione di classe.
Uscite dall’inganno delle seduzioni del sistema, perché siamo sottomessi e oppressi se cerchiamo pace e libertà.
Siamo parte di una manipolazione collettiva operata dai poteri forti che seduce il desiderio di libertà attraverso inganni programmatici.
Prendiamo coscienza nel nostro piccolo e nel quotidiano cerchiamo di comprendere cosa sta capitando in questo paese.
Apriamoci con empatia anche a fatti vicini a noi e alle nostre esperienze – visto che ci sembra tutto così lontano, quando invece prima o poi toccherà anche a tutti i nostri orticelli questo sistema di repressione. Perché il progetto verrà completato in un modo o nell’altro e prima o poi toccherà a tutti gli individui; averne coscienza gnostica preventiva aiuterà il singolo a prepararsi con un’identità culturale e una presa di coscienza politica sottratta con la forza e si potrà lottare armati di luce.
Se è vero che nei bambini risiede sempre la verità dell’innocenza, è anche vero che gli animali sanno sentire al di là del giudizio e basta vedere i canidi come reagiscono quando vedono una divisa per capire che l’amore e la pace sono concetti sottratti a quegli “involucri” in divisa che dovrebbero essere considerati “esseri umani”.
ORA E SEMPRE RESISTENZA

Per approfondire: ZicContropiano