Si chiama LiberAzione, non petizione

Difendere la Terra non è un crimine, tanto meno lo è aprire una gabbia, liberare un animale, sabotare e danneggiare quelli che sono i simboli di oppressione, prevaricazione, dominio e sfruttamento.
Martedì 14 giugno, a Melilla (Uruguay) 16 conigli sono stati liberati da una fattoria nel corso dell’ennesima azione contro quel sistema specista che ogni giorno stila classifiche, decidendo quali vite sono sacrificabili per mere ragioni di lucro, moda o gola.
Gli le attivisti/e, con l’utilizzo di pinze e cesoie sono riusciti/e ad aprire un varco che ha permesso la liberazione di tutti i conigli, lasciando un messaggio su una delle pareti della fattoria:

la vita non è negoziabile, liberare tutti gli animali

Attraverso il comunicato diffuso a seguito della liberazione, gli/le attivisti/e hanno voluto sottolineare il desiderio di abbattere ogni prigione nel mondo, che in essa vi siano rinchiusi animali umani o non umani.

Non negozieremo mai la libertà degli animali con i politici, siano essi di destra o di sinistra, la libertà non si ottiene implorando, ma agendo ogni giorno contro il capitalismo.

Un’azione, un comunicato e delle affermazioni che rappresentano l’idea stessa di antispecismo, rifiutando ogni concetto di delega e di dialogo con quelle stesse istituzioni che sono parte integrante del problema.
Auspicare il cambiamento tramite l’approvazione di leggi svuota di fatto il concetto stesso di liberazione di ogni suo valore e significato, un processo che invece deve essere innescato dal risveglio delle coscienze, dall’informazione pulita e dalle azioni dirette, affinché possa diventare solido e duraturo.

Fonte: Insurrection News