Olmo – La libellula – Da Judi Bari a Julia Hill: chi vola per difendere la Terra

Sono tra le persone ad aver dato vita ad una rivoluzione, ispirando quella che adesso è una delle principali pratiche di resistenza nella lotta per la liberazione della Terra.
Dalla foresta di Hambach al bosco di Lejuc (Bure), dal Vermont all’Australia e ovunque sorga una ZAD (zona da difendere), ogni anno centinaia di persone occupano gli alberi per impedire alla macchina del capitalismo di divorare quelle zone della Terra ancora libere.
Marchiati come criminali da quel sistema che distorce la realtà, giustificando l’abbattimento di una foresta dietro parole vuote come “progresso”, mentre demonizza l’impegno e sacrificio di chi dedica la propria vita nel difendere la libertà di tutti/e.
Riportiamo di seguito un nuovo scritto di Olmo, che omaggia e ricorda chi continua a vivere nella resistenza di chi ancora oggi vola per difendere la Terra.

In quanti modi vengono chiamati i ragazzi di questa società malata, una società che attivamente spinge con brutalità ogni essere vivente costringendolo a vivere in una cella costruita su misura del corpo? In quanti modi vengono chiamati i ragazzi di questo mondo che costringe alla sofferenza e alla servitù ogni granello di ribellione? In quanti modi vengono chiamati i ragazzi che estranei alla guerra tra i giganti della devastazione corrono veloci come il lampo in foreste impenetrabili? In quanti modi vengono chiamati i ragazzi nati in un’epoca buia come la notte senza luna, etichettati come inutili sognatori senza idee? Un sistema questo che vi chiama sempre allo stesso modo: terroristi, finti ecologisti, devastatori, delinquenti, immaturi, fannulloni, pericolosi sovversivi, stupidi. Basta riflettere un solo istante, liberi da costrizioni dogmatiche, liberi dall’influenza dei mezzi informativi chini al potere, liberi da educazioni familiari che legano al posto di tranciare, liberi come il vento, per capire che i terroristi sono coloro che terrorizzano con le bombe a grappolo, con i fucili, con i panzer, che i finti ecologisti sono coloro che inventando il copyright del green e del compatibile-sostenibile moltiplicano in complicità la macchina tritatutto, per capire che i devastatori sono coloro che inceneriscono le foreste, bucano le montagne, bruciano gli altri animali, per capire che i delinquenti sono coloro che siedono sorridenti sui troni costruiti dai carnefici, per capire che gli immaturi sono coloro che ancora convinti credono sia giusto vivere in un mondo fradicio di diseguaglianze, democratico e competitivo, per capire che i fannulloni sono quelli che respirano odio e ignoranza su piedistalli di cristallo lerci di menzogna, per capire che i pericolosi sovversivi sono coloro che con la violenza e la forza sovvertono il delicato equilibrio della terra, per capire che gli stupidi sono coloro che ancora credono alle verità della televisione.

Oggi in Canada due ragazze di 20 anni sono salite su un albero di 40 metri per salutare ancora una volta una piccola donna, una meravigliosa combattente morta nel 1997, Judi Bari, la prima donna a salire nel 1979 su una sequoia. Dopo di lei furono centinaia le ragazze a salire su alberi vertiginosi per salvare le foreste, una fra tutte Julia Hill, la leggendaria farfalla, che rimase 2 anni su una sequoia di 60 metri per impedirne l’abbattimento dal dicembre del 97, poco dopo la morte di Judi Bari, fino al dicembre del 99. La piccola Judi non è mai stata dimenticata. Judi “la libellula”, nonostante le intimidazioni continue, le minacce alla sua persona e all’attentato subito nel 1990 quando saltò per aria assieme al suo amico e attivista Darryl Cherney (le misero una bomba sotto il sedile della macchina in una calda mattina di maggio per fermarli nel loro attivismo radicale, salvi per un pelo rimasero feriti gravemente) non ha mai smesso di arrampicarsi fino al 1997 quando una terribile malattia le impedì di librarsi ancora.

In quanti modi vengono chiamati i ragazzi che lottano per la difesa della terra, degli altri animali e degli umani, in tanti modi, non ce nè uno corrispondente alla verità. Io non vi chiamo, vi saluto e solidale e complice con ogni lotta per la libertà, dico semplicemente:

Grazie Ragazz*

Olmo