Serata antispecista: liberazione tra mercificazione e “benessere animale”

A Verona fischia un vento antispecista!
Una boccata d’aria fresca di cui c’è un’estremo bisogno, considerando il particolare momento storico e la carenza di un attivismo che proponga senso critico e contenuti politici.
Venerdì 5 maggio Earth Riot è stata ospite del gruppo Verona Antispecista nell’ambito di una serata, da loro organizzata, che ha permesso di toccare diversi punti, offrendo ai/alle partecipanti una panoramica sulle principali dinamiche di sfruttamento mosse ai danni della Terra e di chi la popola.
Una serata incentrata sulla proiezione di Alma (anima), un documentario fratello di Green che in questo caso mostra le drammatiche condizioni in cui verte la foresta amazzonica, tra monocolture intensive e allevamenti animali.alma vitello
Monocolture intensive, prevalentemente di soia geneticamente modificata, destinate all’ingrasso degli animali rinchiusi negli allevamenti e condannati ad una non-vita di schiavitù nell’attesa di esser giustiziati per la produzione di carne e derivati animali.
Soia che, insieme all’olio di palma e all’industria della carne e dei derivati animali, è tra le principali cause di deforestazione al mondo: Cargill (per conto di Burger King) ultimamente sta conducendo un’ulteriore opera di land-grabbing in Brasile e Bolivia dove (complessivamente) al momento circa 1 milione di ettari di foresta sono stati convertiti in monocolture.Burger-King-Buy-Land-in-Brazile
Un’aspetto della questione che dovrebbe essere pi che sufficiente per dipanare quelle incoerenze che portano a condurre lotte monotematiche dall’esito inconsistente e che, troppo spesso, scendono a compromessi con il sistema stesso.
Perché non si può dire di essere ambientalisti se si consumano carne e derivati animali, e la stessa cosa vale per le lotte sociali, considerando che numerose tribù indigene (tra cui Guaranì e Gamela) vengono costantemente perseguitate e sono a rischio di estinzione a causa degli attacchi subiti dagli squadroni della morte assoldati dai proprietari di bestiame.
Come non si può dire di essere vegan e condurre la lotta per la liberazione animale riducendo il tutto ad un’alimentazione a base vegetale priva di ogni senso critico e di contenuto politico, perché il veganismo non è il punto di arrivo, ma quello di partenza del percorso antispecista.
Un senso critico che deve essere alla base di un attivismo da proiettare anche sulle semplici scelte quotidiane, perché ogni qualvolta acquistiamo un determinato prodotto stiamo di fatto esprimendo un voto, offrendo o meno il nostro consenso allo sfruttamento condotto dalla multinazionale di turno.
Perché si chiama lotta per la liberazione totale e non del consumatore, che troppo spesso si ferma all’apparenza, pilotato da pubblicità o certificazioni che hanno cose unico scopo quello di mercificare l’antispecismo che, da espressione di opposizione radicale al sistema
capitalista, viene ridotto a marchio.
Come, ad esempio, nel caso dei marchi Povamel e Alprosoia, aziende che producono latti di origine vegetale, di proprietà per della Dairy Giants Dean Foods: un’azienda casearia.
Ma l’esempio pi eclatante è rappresentato dalla partnership pionieristica tra EVU (European Vegetarian Union) e Unilever (una delle multinazionali leader della sperimentazione animale). Un’operazione di greenwashing che nel 2017 porterà all’invasione di oltre 500 prodotti certificati con questo bollino al preciso scopo di veicolare i consumatori (indispensabile fonte di finanziamento) verso quei prodotti che le stesse multinazionali vogliono che vengano acquistati.UK-EVU-logo-031116_tcm1252-495455_w400
Questi e molti altri aspetti sono stati affrontati nel corso della conferenza Sostenibile è solo la libertà che ha seguito la proiezione del documentario e di cui, grazie all’immancabile supporto offerto da Good Bear, vi possiamo proporre i video.
Ci teniamo a ringraziare tutto il team di Verona Antispecista per l’ospitalità e per l’interessante, quanto indispensabile rassegna di eventi che sta conducendo e che vi invitiamo a seguire.

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