Fight War Not Wars: punx, antimilitarismo e vegetarianismo

Era il luglio del 1983 quando numeros* punx antimilitarist* vegetarian* provenienti da diverse aree del paese contribuivano all’occupazione della base militare di Comiso (all’epoca ancora in via di costruzione), a seguito della decisione del governo italiano di “ospitare” gli ordigni nucleari statunitensi, come riportava il volantino COMISO BASE DI MORTE.
Oggi la storia si ripete.
Nei prossimi mesi una nuova stirpe di bombe atomiche (non solo made in Italy) saranno smistate nelle basi militari di Ghedi (Brescia) e Aviano (Friuli), trasportate dai famosi F35.
A questo si aggiungono i 5 container di esplosivo (circa 100.000 chili) recentemente sbarcati al porto di Cagliari, trasportati in Sardegna dalla nave cargo danese La Marianne Danica, e che con ogni probabilità verrà impiegato per la produzione di ordigni esplosivi destinati all’Arabia Saudita e utilizzati nei bombardamenti in Yemen.

Punx, antimilitarismo, vegetarianismo, rifiuto di ogni forma di dominio e discriminazione.
Atteggiamenti, principi e valori politici che non possono prescindere gli uni dagli altri, in quanto la domolizione della cultura del dominio è auspicabile solo attraverso il rifiuto e l’opposizione radicale ad ogni sua deriva repressiva.
Opposizione che vede nell’antimilitarismo (da non confondere col pacifismo) la lotta ad ogni espressione gerarchica e autoritaria, che ha nell’istituzione militare un’estensione del potere dello stato.
In un ottica universalista, che rifiuta la guerra in ogni sua forma (non vanno dimenticati i recenti e meno recenti bombardamenti condotti da Israele sulla Striscia di Gazza con l’utilizzo di fosforo bianco prodotto da Monsanto) in quanto espressione dei regimi oppressivi sul vivente, strumento al servizio di governi e multinazionali per arricchirsi e legittimare il fenomeno della neo-colonizzazione, Earth Riot aderisce alla manifestazione in programma per il prossimo 20 gennaio fuori l’aereo-base di Ghedi.ghedi

FIGHT WAR NOT WARS: pace agli/alle oppress*, guerra agli oppressori!
(Crass)