Nuclear not Welcome: Ghedi base di morte!

Quelle stesse frontiere che mietono vittime ogni giorno, limitando la libertà di movimento e la vita stessa, svaniscono quando a dover circolare sono armi di distruzione di massa, strumento dei governi per garantirsi gli interessi economici attraverso il controllo delle terre contese.
L’Italia, il cui investimento negli armamenti raggiunge gli 80 milioni di euro al giorno, fornirà asilo a 90 missili statunitensi: 60 assegnati alla base militare di Ghedi e 30 a quella di Aviano recentemente ristrutturata per poter ospitare le nuove bombe all’idrogeno B61-12 (o bomba H).
L’aereobase di Ghedi (Brescia) veste un ruolo strategico in queste operazioni in quanto sede di 30 F35, i caccia funzionali al trasporto delle bombe B61-12 (ogni aereo può caricare due ordigni) il cui impiego subordina l’Italia ad ogni decisione presa dal Pentagono.
Gli F35 siti a Ghedi, pilotati da militari italiani addestrati in Florida e Arizzona per missioni di attacco nucleare, son sotto la custodia di un’unità speciale statunitense, ma il loro assemblaggio è fornito da Leonardo (ex Finmeccanica): azienda di Novara attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza che ha nel Ministero dell’economia e delle finanze il suo maggiore azionista.
La bomba B61-12, un progetto già avviato sotto l’amministrazione Obama e consacrato in seguito all’operato dell’attuale presidente Trump (a conferma che non esistono poteri buoni e a quanto sia pericoloso e distopico auspicare la liberazione attraverso la delega), ha già conosciuto una forte opposizione da parte degli abitanti delle isole Marshall a seguito della ricaduta di materiale radioattivo nel corso di esercitazioni.
Il rischio di fuoriuscita di materiale radioattivo (plutonio) dalla base di Ghedi è molto più di una semplice ipotesi: negli anni passati sono stati registrati 5/6 casi che avrebbero potuto causare esplosioni accidentali dovute a negligenza e distacco di rimorchi.
Un panorama apocalittico che deve tradursi in un’opposizione e resistenza crescente contro il nucleare e la militarizzazione dei territori in generale, né a Ghedi, né ad Aviano, né altrove!
Fight War, Not Wars.

TA