Un veleno chiamato capitalismo

A Mendoza (Argentina) sono stati rinvenuti i corpi senza vita di 34 condor, 2 pecore, un puma, una capra e un agnello, animali ai quali era stato dato fuoco per coprire un caso di avvelenamento.condor1
Dopo l’avvento di Monsanto, multinazionale agrochimica che ha colonizzato il 70% delle terre in argentina, il paese è diventato uno dei principali produttori di soia geneticamente modificata, monocolture che necessitano di un massiccio impiego di pesticidi tra cui l’ormai noto Glifosato: erbicida presente in 750 prodotti e utilizzato in oltre 140 paesi in tutto il mondo.
Un’arma di distruzione di massa non unica però nel suo genere e che fa spazio, in questo caso, al Carbofuran (principio attivo del Furadan) è un insetticida usato sulle monocolture di patate e mais, ma particolarmente efficace a debellare gli afidi della soia.
Il Furadan è un antiparassitario prodotto dalla FMC Corporation che nel novembre 2017 (attraverso l’aquisizione della gestione delle culture appartenenti a DuPont) è entrata ufficialmente a far parte di quell’elite di multinazionali agrochimiche che controllano il mercato mondiale: Monsanto, Bayer, Syngenta, Basf, Cargill e DuPont appunto (che nella primavera del 2016 aveva a sua volta acquisito Dow Chemical).
Dow Chemical che, a sua volta, è già stata implicata in un analogo caso di avvelenamento nel luglio del 2017, quando sempre a Mendoza l’utilizzo dell’erbicida Galant di sua produzione portò alla morte di 32 condor.galant
Ma il carbofuran, vietato in Europa dal 2008, in Argentina e Sud America non viene utilizzato solo per il trattamento delle monocolture.
Questo agente nervino viene spesso usato dagli allevatori locali per avvelenare predatori come puma e volpi al fine di proteggere il bestiame: l’uccisione sistematica di animali selvatici e liberi, che non rappresentano fonte di profitto, per assicurarsi la macellazione di chi viene considerato un mero strumento di lucro, tutelato solo in funzione del suo fine ultimo.
Un caso, non ultimo, che mostra come quello di libertà sia un concetto estremamente volubile su una Terra soffocata dai veleni, intossicata dalle varie derive del capitalismo che, dipendenti tra loro, danno origine a dinamiche che si auto-alimentano a vicenda.

Non esiste liberazione umana senza quella animale, come non può esistere quella del vivente (nel senso più ampio e completo del termine) senza la liberazione della Terra: concetto fulcro della lotta antispecista e di liberazione totale!

Fonti: infobae – diariouno