Green Hill non è finito: 67 verbali di sopralluogo falsificati

Durante il processo contro i dirigenti di Green Hill ed il veterinario, sono stati presentati dalla difesa ben 67 verbali di sopralluogo.
Tutti che certificavano l’eccellenza della struttura.
Tutti falsi.
In molti le voci inerenti al “benessere” animale non erano neanche spuntate.
Moltissimi a firma di Roberto Silini.
Peccato che Roberto Silini, negli anni in cui ha coperto l’operato condotto all’interno di Green Hill condannando a condizioni di non-vita migliaia di cani, non sia mai entrato in un capannone.
Non abbia mai guardato uno di quei cani negli occhi.
Tornano alla mente i tanti casi di “allevamenti degli orrori” o “macelli degli orrori”, puntualmente sbattuti sulle prime pagine, in prima serata, ad affollare i network, per poi sgonfiarsi e sparire, ignorando che non esistono macelli o allevamenti delle “favole”, che per definizione tutti questi rappresentano simboli di reclusione e morte, nessuno escluso.
Spariscono le notizie, si sgonfia l’indignazione.
E il forte dubbio a noi resta. Più che un dubbio una certezza.
Che quel che Silini e gli altri non facevano a Green Hill, non venga mai fatto, in nessun luogo.
Che ovunque, come a Green Hill, i controllori sono dalla stessa parte dei controllati.
Dalla parte dei padroni del mondo, di coloro per i quali le vite dei prigionieri negli allevamenti non hanno valore alcuno, se non quello del prezzo di listino a cui questi viventi vengono venduti.motivazioni sentenza giachini 2

SM

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