Bariloche: rastrellamento dei/delle solidali Mapuche

Tu che hai a che fare con i Mapuche?
Fai attenzione con chi ti unisci, sappiamo che stai protestando con i Mapuche.

Sono alcune delle minacce rivolte dalle forze di polizia locali ad Ezechiele, abitante della città di Bariloche (Argentina) e sede del processo a Facundo Jones Huala che, il 5 marzo scorso, ha decretato l’estradizione in Cile del lonko Mapuche che ora rischia dai 4 agli 8 anni di carcere.
Dal giorno della sentenza la città di Bariloche è divenuta l’ennesimo testro della violenta repressione da parte dello stato argentino e di quello cileno, mossa non solo contro la resistenza Mapuche, ma anche nei confronti dei/delle solidali lagmen.
Le ore successive alla sentenza hanno visto numerose persone riversarsi per le strade per esprimere la loro solidarietà a Facundo e chiederne l’immediata scarcerazione.
Iniziative spontanee prontamente represse dall’azione della gendarmeria che ha condotto all’arresto di 16 persone (rilasciate nelle 48 ore successive), tra cui una donna incinta e un minore di 14 anni che nel periodo trascorso in carcere ha subito diversi abusi dai funzionari delle forze dell’ordine.

Mi ha preso a calci e si è buttato addosso a me. Mi ha messo il poncho sulla faccia. Mi stringeva la testa con le gambe e non mi lasciava respirare.bariloche giovane

Giovedì 8 marzo la polizia di Rio Negro (provincia della Patagonia argentina al confine con il Cile), mandata per rafforzare le forze dell’ordine locali, sprovvista di alcun ordine di ricerca ha iniziato ad irrompere nelle case di Bariloche rivolgendo domande intimidatorie ai residenti, come capitato ad Ezequiel:

Giovedì, verso le sette del pomeriggio, ero nella parte anteriore della mia casa, nel distretto cooperativo 258, a Bariloche. Ero con un collega musicista, quando improvvisamente apparvero due camion e una motovedetta della polizia del Rio Negro. Scendono circa 12 truppe e in un modo molto arrogante entrano in casa mia. Nessuno si identifica e uno che sembra quello che gestisce l’operazione mi dice che c’è stata una lamentela per rumori fastidiosi.

La casa di Ezequiel, mentre lui e il suo collega venivano tenuti a terra, viene perquisita e rivoltata: atto intimidatorio a seguito della partecipazione del musicista a diverse manifestazioni in memoria di Santiago e Rafael.
Un caso analogo a quello che lo stesso giorno vede coinvolto un giovane, picchiato dal personale della stazione di polizia n° 42, un’unità famosa a Bariloche per i ripetuti abusi contro bambin*.
Il processo di criminalizzazione della resistenza Mapuche, pianificato dal governo Macrì (supportato da quello cileno) attraverso il documento Comando unificato contro la violenza della RAM redatto nel dicembre 2017 dal ministro della sicurezza nazionale Patricia Bullrich, si sta abbattendo anche sui/sulle solidali lagmen.
Un’opera che punta a sgonfiare la resistenza del “popolo della Terra”, arrestando o assassinando i/le Mapuche, intimidendo e reprimendo chi scende in piazza al loro fianco per difendere la Terra e chi la vive.

RS

Fonti: Revista Citrica – MZ