Non è spettacolo, è lotta di Liberazione!

Riportiamo la riflessione di alcun* compagn* della ZAD di Notre Dame des Landes su come, sempre più di frequente, le lotte di liberazione vengano risucchiate da quel fenomeno di spettacolarizzazione proprio dei media, social e non, che porta a smarrirne valori e obiettivi causando molto spesso la strumentalizzazione delle stesse.
La realtà è che stiamo attraversando un momento storico in cui sono sempre meno le persone disposte a mettersi in gioco per la causa, e non per gloria e manie di protagonismo.
La lotta per la liberazione animale e della Terra non deve essere funzionale ad ottenere riconoscimenti, raccogliere like o pubblicare foto.
Le testimonianze sono doverose e necessarie, ma per fornire spunti, ispirazione, intersecare le lotte e diffondere la solidarietà tra di esse, tutto il resto fa parte di un’antropocentrismo latente.
Con questo non intendiamo dettare istruzioni, ma solo stimolare un po’ di buon senso affinché ci si occupi un po’ più di attivismo e un po’ meno di servizi fotografici.

Oggi ci siamo trovati in 5/6 dentro una capanna (a volte eravamo in 10) sentendo la necessità di dover esprimere insieme i nostro sentimenti.
Sappiamo che l’opinione che andiamo ad esprimere è ampiamente condivisa.
Non condividiamo l’attuale stategia di comunicazione fatta sulla ZAD e desideriamo far sentire la nostra voce, quella di coloro che sono spesso invisibili o censurati.
L’ultima dimostrazione di ricostruzione della capanna è stata a nostro avviso un’operazione comica, insentrata sul simbolico e destinata a pubblicare belle foto.
Domenica 15 aprile la Grée (una delle costruzioni) è stata corcondata dalla gendarmeria mentre circa 100 compagn* si trovavano ancora all’interno, nel frattempo 5.000 persone si ritrovavano per spostare impalcature, tagliare assi di legno per una struttura distrutta il mattino seguente.
Anche in questo caso assistiamo nuovamente ad un movimento che punta ad essere spettacolare, mentre c’è molto altro da raccontare sulla ZAD e necessitiamo di supporto quotidiano per affrontare l’operazione militare ancora in corso e difendere gli spazi.
Abbiamo bisogno di persone che si stabiliscano qui, occupando la foresta, costruendo capanne e barricate e vivendo in semplicità.
Per viverci o semplicemente di passaggio, tutt* devono poter essere messi in grado di proporre i propri progetti, opinioni. Vi invitiamo a venire alla Domaines libérées e alla Grée per prendere parte delle varie dinamiche in corso.

Questo è il modo in cui difendiamo la ZAD del campo delle possibilità.

Compagn*, abitanti espulsi o di passaggio.

Fonte: L’Acre Noire