War Job: Italia assembla, US vende, Israele spara!

Kuwait (7.711.000), Qatar (4.597.000), Arabia Saudita (736.000.000), Turchia (528.000.000), Singapore (416.000.000), Emirati Arabi Uniti (393.000.000), Pakistan (391.000.000), Oman (226.000.000), Algeria (221.000.000), Bangladesh (166.000.000), Indonesia (113.000.000), Iraq (74.000.000), Malesia (70.000.000), Bahrein (59.000.000), Egitto (52.000.000), Turkmenistan (47.000.000), Giordania (31.000.000), Marocco (30.000.000), Ciad (13.000.000), Albania (12.000.000), Tunisia (10.000.000), Nigeria (9.000.000), Afghanistan (614.000), Kazakistan (442.000), Brunei (200.000), Guinea (97.000), Burkina Faso (84.000) e Mauritania (5.000).

L’infinito elenco sopra riportato riassume i paesi a cui l’Italia vende armamenti, molti dei quali attualmente coinvolti in conflitti bellici e pulizie etniche, come ad esempio la Turchia di Erdogan.
La collaborazione tra Leonardo e la Turkish Aerospace Industries ha permesso lo sviluppo della tecnologia T-129: gli elicotteri d’assalto con i quali le milizie di Erdogan hanno mosso l’offensiva su Afrin.t129
Il 50% del fatturato annuo, secondo il rapporto pubblicato dall’osservatorio Demoskopika, proviene da paesi islamici, per introiti complessivi pari a 15 miliardi di euro nel solo biennio tra il 2015 e il 2017 a totale beneficio di Leonardo (ex Finmeccanica) e della controllata Elettronica.
Un altro rapporto, quello pubblicato dal SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute) che analizza il periodo compreso tra il 2008 e il 2017 colloca l’Italia al 9° posto tra i paesi esportatori di armi nel mondo (Emirati Arabi, Algeria e Turchia i migliori partners), ma al 3° tra i fornitori di Israele che acquista il 10% degli armamenti prodotti da Leonardo.

Israele per noi è un partner di eccellenza: il paese, le sue forze armate e le imprese giocano un ruolo chiave per Leonardo in molte aree differenti

Ha dichiarato recentemente Alessandro Profumo, attuale Amministratore Delegato della multinazionale italiana, facendo automaticamente un vanto del contributo diretto dell’Italia nel decennale regime fascista condotto ai danni del popolo palestinese da parte di Israele.
Nel giugno 2016, con la consegna dell’ultimo velivolo, è stato completato l’ordine con cui Israele nel 2012 aveva commissionato a Leonardo la fornitura di 30 M-346: aerei per l’addestramento militare prodotti dalla controllata Aermacchi (azienda di Varese) che vede tra i clienti anche Singapore e Polonia.

Piloti israeliani in addestramento

Nel maggio 2018 invece, a tre anni esatti dal primo assemblaggio avvenuto nel 2015 presso i cantieri della FACO di Cameri (subordinata del gruppo Leonardo con sede a Novara), Israele è stato il primo paese ad utilizzare un F-35 in combattimento, come ha dichiarato Amikam Norkin: generale dell’IAF (Israeli Air Force)
Una fornitura iniziata nel 2016 con la consegna da parte della multinazionale statunitense Lockheed Martin del 1° F-35.
Se paesi come Israele e Giappone si “limitano” all’acquisto di questi apparecchi, Gran Bretagna, Olanda, Canada, Australia, Turchia, Danimarca, Norvegia e Italia hanno invece contribuito direttamente allo sviluppo della tecnologia che arma gli F-35, con la FACO di Cameri che riveste un ruolo da protagonista nella collaborazione tra Lockheed Martin e Leonardo curando le attività di manutenzione, riparazione e aggiornamento.

Con tecnologia stealth, sensori avanzati, capacità e portata delle armi, l’F-35 è il velivolo da combattimento più letale, sopravvissuto e connesso mai costruito. Più che un jet da combattimento, la capacità dell’F-35 di raccogliere, analizzare e condividere dati è un potente moltiplicatore di forza che valorizza tutte le risorse aeree, di superficie e terrestri nello spazio di battaglia e consente a uomini e donne in uniforme di eseguire la loro missione e tornare a casa sicuro. (dal sito LM)

Assemblati alla FACO di Cameri per poi essere rivenduti da Lockheed Martin a l’US Air Force e a l’aereo-nautica israeliana, gli F-35 e F-35 B (una variante tecnologicamente più avanzata) hanno a bordo apparecchiature prodotte da Leonardo: ali, luci e pannelli del cockpit, attuatori, sistemi radio, parti del sistema di espulsione del sedile, componenti radar.

Il battesimo del primo volo in Italia degli F-35 assemblati alla FACO di Cameri

La partnership tra la multinazionale italiana e quella statunitense è alla base dello sviluppo di una tecnologia che sta fornendo a numerosi regimi oppressivi gli strumenti di persecuzione, ma quello degli armamenti non è il solo business di Lockheed Martin che in Israele sta gettando le fondamenta per una vera e propria educazione alla guerra.

Continua…

RS

Leggi anche:
War Job: educazione alla guerra (parte 1)
War Job: educazione alla guerra (parte 2)

Fonti: Startmag – Formiche teleborsa repubblica