War Job: educazione alla guerra (parte 2)

La circolare N° 484 del 22 maggio 2017 comunica agli studenti e alle studentesse dell’Istituto d’Istruzione superiore Grazio Cossali di Orzinuovi (Brescia) la riedizione del viaggio studio Alla scoperta di Israele, rivolto agli/alle alunn* delle classi terze e quarte.Circolare_n_484_000
Un’iniziativa che affonda le sue origini nel 2013, quando grazie alla collaborazione tra l’Istituto in questione, il Liceo Respighi di Piacenza, il Centro d’Informazione e Studi sul Medio Oriente (C.I.S.M.O.), l’Associazione Italiana Amici dell’Università di Gerusalemme (A.U.G.) e l’Associazione Israele.net venne organizzato il primo viaggio studio che vide la partecipazione di 40 tra studenti e studentesse, ripetuto poi nel 2015.
Nel novembre 2017 studenti e studentesse provenienti, oltre che dall’istituto di Orzinuovi, anche da Piacenza, Venezia, Firenze, Torino e Milano, hanno preso parte alla terza edizione di Alla scoperta di Israele, potendo così beneficiare di un programma che, tra le altre mete, prevedeva la visita all’Istituto Weizmann che con il Technion di Haifa rappresentano il motore dell’innovazione scientifica israeliana, in ambito genetico e militare.
A seguito dei ripetuti viaggi studio funzionali a sostenere una cultura scientifica che pone al suo centro l’innovazione militare, promuovendo così la normalizzazione della guerra stessa.
Per l’ospitalità offerta da diverse università e licei italiani che nel 2018 hanno aperto le loro porte ad istituti e cariche istituzionali israeliane, tra cui è doveroso ricordare: la visita di Rafael Erdreich (Ministro Consigliere per gli Affari Pubblici e Politici dell’Ambasciata di Israele in Italia) accolto dall’ateneo bresciano, e l’incontro del 5 marzo scorso tenutosi al liceo A. Righi di Roma per la presentazione dell’offerta formativa Technion promosso da l’Italian Technion Association.tchnion romaNumerosi docenti hanno espresso le loro preoccupazioni verso un’involuzione che conduce ad elogiare il lavoro di chi elabora, sperimenta e produce strumenti d’oppressione:

Noi, docenti e ricercatori/trici delle Università italiane siamo profondamente turbati dalla collaborazione tra l’Istituto israeliano di tecnologia “Technion” e alcune università italiane, tra cui il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l’Università di Cagliari (medicina), l’Università di Firenze (medicina), l’Università di Perugia, l’Università di Roma “Tor Vergata” e “Roma3”, l’Università Torino.
Il Technion sviluppa programmi congiunti di ricerca e collabora con l’esercito israeliano e con le principali aziende produttrici di armi in Israele, tra cui Elbit Systems.
Tra i più grandi produttori privati di armi, Elbit Systems fabbrica i droni utilizzati dall’esercito per colpire deliberatamente i civili in Libano nel 2006, a Gaza nel 2008-2009 e nel 2014 e fornisce le apparecchiature di sorveglianza per il Muro dell’apartheid.
Inoltre, il Technion forma i suoi studenti di ingegneria affinché lavorino con aziende che si occupano direttamente dello sviluppo di armi complesse. Per esempio, Elbit Systems ha assegnato dei fondi di circa mezzo milione di dollari in borse di studio come premio per gli studenti del Technion che portano avanti ricerche di questo tipo.
(estratto del comunicato pubblicato su StopTechnionItalia)stoptechnion docenti

Grazie agli incentivi economici destinati a quelle tesi di ricerca che aiutano nello sviluppo di armi complesse, che da parte di Technion prevedono ulteriori premi in denaro per quegli/quelle studenti e studentesse che completano il servizio militare obbligatorio, la partnership con Elbit System ha permesso anche la realizzazione della tecnologia che arma il D9 Caterpillar: bulldozer utilizzato dall’esercito israeliano per demolire case palestinesi.
Studenti e studentesse italian* sulle orme di Leonardo quindi, non il noto pittore però, ma la multinazionale ex Finmeccanica che, ancor prima di avviare la fornitura di F-35 all’esercito israeliano grazie alla stretta collaborazione con la statunitense Lockheed Martin, dal 2011 ha aperto un contratto (attraverso la controllata Elettronica SpA) con Elbit System per lo sviluppo del sistema ad infrarossi ELT/572 DIRCM, in seguito installato su varie piattaforme dell’aereonautica militare italiana e sugli elicotteri AgustaWestland HH-101 Caesar.
Technion (Israel Institute of Technology), che recentemente ha avviato una raccolta fondi pari a 1 miliardo e 800 milioni con scadenza nel 2024 da investire in settori tra cui l’intelligenza artificiale, la scienza quantistica, l’ingegneria e lo sviluppo per l’avanzamento della sicurezza israeliana, da anni collabora anche con Rafael Advanced Defense Systems.
Ideatrice del sistema di difesa missilistico Iron Dome, l’azienda Rafael è tra i maggiori produttori d’armi israeliani sponsorizzati dal governo, famosa anche per lo sviluppo del sistema per armature ibride e, attualmente, impegnata a fronteggiare gli aquiloni incendiari lanciati dalla Striscia di Gaza, in quello processo di costante rafforzamento del fenomeno dell’apartheid da parte di Israele ai danni del popolo palestinese.

RS

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Fonti: analisidifesa corriere israele.net – timesofisrael – electronicintifada