La battaglia per il clima: Disobbedienza Civile

Azioni di disobbedienza civile si susseguono con sempre più frequenza in buona parte dell’Europa, partendo dalla Germania, verso Svizzera e Olanda.
Il blocco della centrale elettrica a carbone di Lippendorf avvenuto lo scorso 4 agosto nel corso del Klimacamp organizzato alle porte di Pödelwitz (Sassonia), villaggio minacciato dalla miniera a cielo aperto controllata dalla compagnia MIBRAG, ha dato il via ad una serie di azioni analoghe che caratterizzeranno la lotta di liberazione della Terra sino all’autunno prossimo.
Fulcro di questa resistenza è la foresta di Hambach, convertita dalla multinazionale energetica RWE in quella che ad oggi è la miniera a cielo aperto per l’estrazione di lignite più grande d’Europa, e da dove in questi ultimi giorni sono partiti numerosi appelli per una solidarietà internazionale verso un’imminente, nuova stagione di taglio.
Da diverse settimane si è fatta sempre più costante la presenza della polizia all’interno della foresta che, accompagnata da squadre di arrampicata e personale RWE, ha scattato foto, fatto rilevazioni e preso le coordinate delle case sugli alberi: simbolo della resistenza di Hambach.appello
Raid che fanno presagire la possibile anticipazione delle opere di sfratto che potrebbero verificarsi già tra il 22 agosto e il 22 settembre, nel tentativo di ostacolare lo svolgimento dello Skillshare Camp (previsto dal 20 al 29 settembre), e agevolando così le operazioni minerarie e di deforestazione condotte ogni anno da RWE a partire dal 1° ottobre.
E mentre ad Hambach i/le difensori della foresta si preparano ad una nuova stagione di blocchi, altre azioni prendono vita al fine di destabilizzare un sistema basato sul saccheggio di ogni risorsa della Terra, mostrando così al mondo le principali cause alla base del cambiamento climatico, non più solo un fenomeno, ma un fattore che determina e ri-determinerà il concetto di liberazione stesso.
Il 9 agosto scorso circa 80 attivist* hanno bloccato per alcune ore il porto fluviale di Birsfelden, Basilea, importante arteria per il trasporto di varie merci (tra cui il carbone) destinate alla Svizzera.whatsapp-image-2018-08-10-at-08-18-55-1024x576
Basilea rappresenta un importante centro industriale chimico e farmaceutico dove hanno sede oltre 30 multinazionali del settore.
Situata lungo un’ansa del Reno, completa quel triangolo commerciale tra Svizzera, Francia e Germania i cui confini in quel punto si affacciano tra di loro.
Il 24 e 25 agosto è prevista una due giorni di pedalata da Oldenburg (bassa Sassonia) e Groningen (Paesi Bassi), località olandese dove dimora uno dei più grandi giacimenti di gas naturale d’Europa, attualmente gestito dalla NAM (Nederlandse Aardolie Maatschappij BV): azienda di facciata controllata dai colossi petroliferi Shell e Exxon Mobil.0-CodeRood_byBikefromOldenb
Il giacimento, scoperto nel 1959, copre il 50% della produzione di gas naturale dei Paesi Bassi, la cui estrazione però, caratteristica della tecnica estrattiva del fracking (frantumazione idraulica), è causa di terremoti, il ché ha trasformato l’area interessata in una zona sismica.
Il governo olandese, a tal proposito, ha dichiarato che le operazioni di estrazioni inerenti a questo giacimento verranno terminate entro il 2030, un lasso di tempo enorme considerando la frequenza dei sismi e che la Terra non possiede.
Dopo quello alla periferia di Pödelwitz, un’altro KlimaCamp è previsto per l’inizio di settembre (dal 5 al 9) in provincia di Monaco di Baviera, nella località di Vaterstetten, nel corso del quale è prevista un’azione di disobbedienza civile.
Tra quelli industriali, i due settori che più di altri alimentano e accelerano il cambiamento climatico ci sono quello estrattivo, recentemente superato da quello agro-chimico-alimentare: allevamenti, monocolture, pesticidi.
Quest’ultimo aspetto non deve però istigare a fenomeni riduzionisti fine a se stessi, dettati più dal momento che da una reale presa di coscienza del problema, ma generare piuttosto una consapevolezza che conduca le lotte di liberazione ad intersecarsi tra di loro, smantellando quell’errata concezione figlia dell’antropocentrismo per cui esisterebbero viventi più o meno sacrificabili.
L’essenza della lotta di liberazione totale, aspetto imprescindibile che caratterizza la resistenza per difendere la foresta di Hambach, come dovrebbe essere per quelle analoghe, perché l’obiettivo è la demolizione del sistema di dominio.

Come recarsi nella foresta di Hambach: indicazioni stradali

VM

Fonti: ende-gelaende reuters klimacamp telebasel hambacher forst