Brescia 6/10 – di Capitalismo si muore: Fabian Tomasi open gallery

Una condizione di libertà fittizia, servita dal sistema un tanto al chilo quanto basta per darci l’illusione di poter esprimere delle scelte.
La consapevolezza di vivere in regime di monopolio, vittime, ma a nostra volta fautori attiv* del sistema di schiavitù vigente, rappresenta forse il primo passo sulla strada che conduce alla Liberazione di ogni vivente.
Tra le nocività che riducono la Terra stessa a un laboratorio di sperimentazione a cielo aperto del capitalismo, un ruolo centrale lo riveste l’industria agrochimica.
Quel fenomeno definito agrobusiness, oggi tra le prime cause del cambiamento climatico in stretta correlazione con l’industria della carne e dei derivati animali, di cui Monsanto è stata pioniera inquinando il suolo attraverso la diffusione di sementi geneticamente modificate.
Un processo volto a subordinare l’agricoltura mondiale al controllo di una manciata di multinazionali che, allo stato attuale, gestiscono il 60% del mercato globale dei semi tradizionali, il 100% di quello dei semi ogm e il 70% del settore agro-chimico (pesticidi e simili).
Si tratta delle tre macro-potenze generatesi nel 2016 dalla fusione tra le principali lobby del settore: Bayer-Monsanto, Syngenta-ChemChine, DuPont-Dow Chemical, con Basf e Cargill che si spartiscono gli avanzi.
Multinazionali non più sconosciute, che non compaiono sugli scaffali di supermercati e discount, ma il cui operato basato su accaparramento delle terra (land-grabbing), monopolio del mercato dei semi e relativa diffusione di pesticidi specifici, determina come e cosa viene prodotto e commercializzato.
Venerdì 7 settembre 2018, Fabian Tomasi, attivista contro l’industria agrotossica che, affetto da una grave forma di polineuropatia tossica contratta a causa dell’esposizione a pesticidi (glifosato in testa), ha spezzato il silenzio usando il proprio corpo per mostrare al mondo i danni provocati da queste sostanze, è morto.fabian tomasi murales
Il ragazzo, ex fumigador di Entre Rios (Argentina), grazie al suo coraggio ha permesso di puntare il riflettore su quella che è la condizione Sud Americana, una delle terre maggiormente colonizzate dalla qualità di soia gmo Roundup Ready prodotta da Monsanto e la conseguente diffusione di glifosato: una vetrina del destino che spetta al resto del mondo se non si pone un freno all’operato di queste multinazionali.

Non sono aziende, sono operatori di morte.
Quando me ne sarò andato, continuate a difendere la verità.

A tale scopo vi invitiamo a partecipare ad un primo appuntamento dal titolo “di Capitalismo si muore: Fabian Tomasi open gallery” in programma presso il Circolo Anarchico Bonometti di Brescia (via Borgondio 6)

Sabato 6 ottobre, dalle ore 19, mostra del reportage Il costo umano dei pesticidi e proiezione del relativo documentario (finalmente sottotitolato) realizzato da Pablo Ernesto Piovano nel 2015.
Apericena benefit, materiale informativo e dibattito sul tema dell’agrobusiness.

VM