La Terra non è un supermercato – report del presidio di Brescia per Hambach

Alcun* attivist*, una manciata di volantini, qualche cartello: un flusso costante di persone per osservare Hambach Calling: mostra al metro e prendere un po’ dell’informazione pulita autoprodotta per l’occasione.brescia 13oct1
Qualcun* sostiene che queste iniziative siano ormai obsolete o, addirittura, che non servano a nulla.
Ammettiamo di non aver letto numerosi trattati filosofici sull’argomento, preferiamo rifarci a ciò che la piazza offre come risposta, ma in generale tra il sostenere con un assolutismo quasi divino cosa non serva e provare a fare qualcosa opteremo sempre per la seconda.
Sabato 13 ottobre, a Brescia, è andato in scena un presidio in solidarietà alla Resistenza di Hambach, nulla ovviamente in confronto a quanto espresso da quelle persone che dal 2012 ad oggi, a discapito del sempre crescente livello di repressione calato dal sistema capitalista, hanno permesso l’evolversi di una lotta di Liberazione della Terra dai valori primordiali.
Ma l’attivismo, sopratutto quello di Liberazione, si compone di diversi aspetti.
Ritenere che ve ne siano alcuni più o meno importanti di altri determinerebbe l’impoverimento dello stesso e l’assenza di tasselli necessari al conseguimento del fine ultimo.
Nel corso del presidio, oltre a quello che illustra la Resistenza di Hambach, è stato distribuito un volantino a richiamo del messaggio riportato sullo striscione, che offre una prima infarinatura e alcuni spunti di riflessione dai quali partire in relazione ai fattori che causano sfruttamento ambientale, schiavitù animale (umana e non) e nell’insieme il fenomeno del surriscaldamento globale (o cambiamento climatico).

volantino in formato A5

volantino in formato A5

Un volantino che invita all’autodeterminazione, espressa anche attraverso la pratica del boicottaggio: strumento a disposizione di tutt* da proiettare nel quotidiano.
Difficile determinare se e quanto questo possa o meno servire, ma non è per questo che va fatto.
Si fa e basta, perché l’alternativa è restare fermi o, peggio ancora, sgretolare la lotta pezzo dopo pezzo attraverso i social ed una visione dell’attivismo ormai dipendente dal selfie e alla presenza funzionale al decimo di notorietà.
Si fa e basta perché restare a guardare è un altro modo, indiretto, di essere complici.

Prossima tappa Support Hambi Resistance – Torino, il prossimo 3 novembre.
Info e prenotazioni: 370 308 9431 (Ilaria)loc evento

VM