War Job – Militarizzazione israeliana dalla Palestina al Wallmapu

Le stesse pallottole, gli stessi armamenti.
La stessa tecnologia militare, per la sorveglianza, per il controllo sociale.
Gli stessi provvedimenti “antiterrorismo” funzionali a produrre terrore per legittimare repressione laddove fiorisce resistenza volta alla liberazione.
Se la multinazionale italiana Leonardo (ex Finmeccanica) provvede da anni ad armare i carabineros cileni con quegli stessi elicotteri (T-129) utilizzati dallo stato turco per guidare l’offensiva su Afrin nel marzo 2018, in Chile impiegati nel mantenimento dell’ordine pubblico e per dare la caccia alle comunità Mapuche, lo stato di Israele va oltre: sostenendo, promuovendo e finanziando i principali regimi dittatoriali dell’America Latina dagli anni ’60 ad oggi.

Carabineros cileni forniti di armamenti e velivoli prodotti da Leonardo.

Carabineros cileni forniti di armamenti e velivoli prodotti da Leonardo.

Quarto esportatore di armi nel mondo, Israele vende all’America Latina tecnologie militari come indennizzo alla fornitura di generi di prima necessità, supportando direttamente quei regimi dittatoriali che gli garantiscono un qualche tornaconto economico.
Fenomeno avviato nel 1967 attraverso il sostegno al regime militare presente all’epoca in Brasile, oggi rimpianto e ambito dall’attuale presidente Bolsonaro, la fornitura di armi da parte di Israele verso l’America Latina raggiunge il suo apice nel 1976, agli albori della dittatura Pinochet in Chile, con la vendita di missili, apparecchiature radar, armi leggere, bombe a grappolo, dirigibili e navi militari.
Ma se in un primo momento la vendita di armamenti era vincolata alla presenza di regimi dittatoriali, successivamente Israele proseguì la militarizzazione di paesi come Messico, Brasile, Colombia, e quella del Wallmapu riattivando dal 2000 l’esportazione in Chile di missili anticarro e sistemi radar che oggi rafforzano il processo di persecuzione delle comunità Mapuche condotto dal presidente Pinera.lechuga-103df0ad8bd2c5f33d63a6c5a104007f-1200x600Apparecchiature militari fornite principalmente da due multinazionali israeliane: Elbit System e Bluebird Aero Systems.
La prima, tra i più grandi produttori privati di armi, famosa per aver sviluppato la tecnologia che arma i Caterpillar D9 utilizzati dall’esercito israeliano nella demolizione delle case palestinesi, droni e apparecchiature di sorveglianza per il muro dell’apartheid, oltre alla stretta collaborazione con Technion, fornisce ai carabineros cileni sistemi radar e di controllo.
La seconda, fondata nel 2002, specializzata in sistemi aerei tattici privi di equipaggiamento (UAS), rifornisce lo stato cileno di droni per la sorveglianza.
La collaborazione tra lo stato di Israele e quello cileno vanta radici solide quanto antiche.
Dalla vendita di quella tecnologia militare ora impiegata da Pinera nel controllo della regione dell’Araucania, storico teatro di resistenza, al centro dei conflitti tra i vari regimi oppressivi cileni e le comunità Mapuche in lotta al fine di arrestare l’ultra centenaria opera di colonizzazione delle terre ancestrali di matrice anche italiana, con la presenza delle compagnie Angelini e Astaldi.fb_img_1522255054982
All’addestramento fornito dal Mossad a carabineros e gendarmeria, comprese le più moderne tecniche di tortura, che dal luglio 2018 vede la collaborazione anche della polizia nazionale della Colombia che per 3.500 euro a persona forma gli agenti cileni che compongono lo squadrone della morte conosciuto col nome di Comando Jungla.
Il tutto tutelato, legittimato e normato dalla Ley Antiterrorista, promulgata nel maggio 1984 come legge 18.314, ma in vigore dall’epoca della dittatura di Pinochet e che prevede la sistematica criminalizzazione di ogni appartenente alle comunità Mapuche, o loro solidali.
Lo stesso trattamento riservato ai prigionieri e alle prigioniere politici/che palestinesi, rinchius* nelle carceri israeliane senza la formulazione di accuse o lo svolgimento di un processo.

RS

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Fonti: eldinamo – piensachile – infopal