Cuando uno cae miles se levantan!

Dovevano essere due giornate di agitazione, e invece quella chiamata lo scorso 28 dicembre da numerose comunità Mapuche si è trasformata in una mobilitazione permanente.
Ma non può essere altrimenti quando persecuzione e repressione costituiscono il pane quotidiano servito da stato e capitale.
Un connubio inscindibile, conglomerato da cui hanno origine le principali forme di dominio, prevaricazione e sottomissione di Terra e viventi.
L’assassinio, il 14 novembre 2018, di Camilo Catrillanca da parte del Comando Jungla non ha ottenuto l’effetto intimidatorio che il governo Pinera auspicava, al contrario.

Foto: Newen Mapuche

Foto: Newen Mapuche

L’uccisione del leader della comunità Temucuicui dell’Araucania (regione del Chile) ha dato origine ad una serie di eventi che stanno attizzando la già viva fiamma rivoluzionaria che contraddistingue la resistenza Mapuche.
Dal comune di Ercilla a quello di Temuco, passando per Lumaco, Victoria e Purén, numerose comunità Mapuche e solidali lamgen hanno dato vita ad occupazioni, blocchi stradali e azioni di recupero delle terre ancestrali.
Una mobilitazione contro quell’insaziabile opera di neo-colonizzazione e la conseguente militarizzazione delle foreste dell’Araucania e del Bio Bio che, tra le altre, vede il sostegno e una storica complicità da parte di numerose multinazionali italiane sin dal regime dittatoriale instaurato da Pinochet.
All’occupazione del comune di Ercilla in contemporanea con il blocco della Route 5, mentre alcun* membri della Comunità Autonoma Temucuicui (di cui faceva parte Camilo) occupavano una proprietà di 8 mila ettari dove dovrebbe sorgere una centrale eolica, ha fatto da eco un attacco incendiario che nella notte tra il 28 e il 29 dicembre ha distrutto un camion nella città di Santiago del Chile.

L’incendio al camion rappresenta un’azione diretta per attaccare quelle mega-macchine e strutture che contribuiscono alla devastazione della Terra, è di incendiare l’idea del progresso e della civiltà, è il nostro contributo al progetto di agitazione contro IIRSA-COSIPLAN e alla costruzione di migliaia di chilometri di strade che distruggono ecosistemi per facilitare il transito di camion pieni di merci, accelerando lavanzata delle città che contaminano le nostre vite.
Federación Anarquista Informalataco icendiario camion

In parallelo si apprende che nel carcere di Temuco i prigionieri politici Alberto Curamil, Facundo Jones Huala, Daniel Canio, José Cáceres, Jorge Cayupan e Alvaro Millalén negli ultimi giorni del 2018 hanno iniziato alcune misure di disobbedienza tra cui il rifiuto ad accettare e consumare cibo fornito dalla gendarmeria.
La protesta ha già scatenato ritorsioni da parte delle autorità che hanno minacciato il trasferimento ad altre prigioni e il blocco delle visite, provvedimenti volti a fiaccare lo spirito dei prigionieri visto che il solo cibo che possono consumare è quello fornito dalle loro famiglie le quali, al momento, possono accedere al carcere due volte la settimana.
E mentre per le strade la mobilitazione prosegue, con la Comunità Autonoma Kalhueke che in queste ore continua a lottare rivendicando il recupero di almeno 1000 ettari di terre ancestrali nel comune di Victoria, una nuova giornata di agitazione è già stata lanciata per il prossimo 10 gennaio proprio nella città di Temuco.
Per ricordare le vittime dei regimi fascisti e di quel sistema capitalista che attraverso il consumismo ci rende tutt* complici, ma nel contempo la chiave per la Liberazione totale!
49070793_1624585704310493_5874761592951799808_n

VM

Leggi anche
Servi, fantocci e burattinai: storie di repressione made in italy
Beef not Trees – La battaglia per la Terra

Fonti: biobiochile – contrainfo – radiokurruf – cooperativa