Stop Dragon Mining: disobbedienza civile contro le miniere d’oro

Un’impero scavato a 1.200 metri di profondità, tra discariche abusive e danni ambientali non quantificabili.
Con alle spalle precedenti di inquinamento da arsenico in Eritra (Africa), sostanza chimica abitualmente impiegata nelle operazioni di ricerca ed estrazione d’oro, da oltre 10 anni la compagnia australiana Dragon Mining sta conducendo un percorso di landgrabbing in Svezia e Finlandia che la vede controllare giacimenti minerari risalenti ad epoche preistoriche.dragon mining nordic_map
Approfittando della passiva complicità dei rispettivi governi che, non solo osservano inermi il corso degli eventi, ma offrono anche agevolazioni fiscali a multinazionali del settore, la compagnia australiana ha potuto disseminare impianti su tutto il territorio. Sopratutto nella regione finlandese di Pirkanmaa dove, con all’attivo già due miniere, punta all’apertura di un terzo bacino sito a Valkeakoski.
Specializzata in monitoraggi ed esplorazioni finalizzate all’estrazione d’oro, nel 2007 Dragon Mining ha riattivato la miniera di Orivesi, già operativa sotto un’altra proprietà tra il 1994 e il 2003.
Un impianto ad oggi operativo, nonostante la mancanza di una valutazione di impatto ambientale, dei relativi permessi e del ritrovamento suo interno di una discarica abusiva a 66 metri di profondità, dove negli anni sono stati ammassati barili di petrolio, esplosivi, materiale plastico e metallico.
Quella di Orivesi assieme alla miniera di Jokivisu riforniscono gli impianti di lavorazione dell’oro presenti a Vammala (Finlandia) e Svartliden (Svezia), processi estrattivi che dal 2005 ad oggi hanno introdotto nelle tasche di Dragon Mining oltre 650.000 once d’oro: circa 18 mila chili.
Ma nonostante un clima rigido e l’immediata repressione da parte delle autorità, le azioni di disobbedienza civile non hanno tardato ad arrivare.
Lo scorso 18 gennaio, attivist* appartenenti alla rete Hyökyaalto hanno bloccato per l’intera giornata le operazioni di monitoraggio dell’impianto di Sastamala, in Finlandia, uno dei centri operativi controllati dalla compagnia Dragon Mining, rilanciando in tale occasione un’altra giornata di mobilitazione prevista per sabato 26 gennaio a Valkeakoski.dragon mining 2

RS

Fonti: helsinkitimes yle enoughisenough