Illegale lo sgombero di Hambach del 2018

Il 13 settembre 2018 oltre 3.000 poliziotti fecero irruzione nella foresta di Hambach con l’obiettivo di sradicare i simboli rappresentativi di una delle più grandi e longeve resistenze per la liberazione della Terra.
Le operazioni di sgombero furono concentrate sulle installazioni di Oaktown, Gallien e Simona, quest’ultima demolita dagli emissari della multinazionale RWE dopo due giorni di tentativi, bloccati da due attivist* barricati a 10 metri sotto la struttura.
Come la torre di Oaktown, che crollo solo a seguito di una massiccia presenza di polizia e macchinari per lo sgombero, abbattuta dopo oltre 12 ore di resistenza da parte dell’unic* attivista rimasta a presidiare la treehouse.
Questo fu solo l’inizio di settimane di repressione che videro anche la morte di Steffen Meyen: giornalista attivista deceduto il 19 settembre 2018 mentre documentava la devastazione del villaggio di Beechtown.

Versione tradotta del volantino ufficiale di HambacherForst

Versione tradotta del volantino ufficiale di HambacherForst

La resistenza per difendere la foresta di Hambach non necessità di certo di giustificazioni né, tanto meno, di riconoscimenti da parte degli organi istituzionali, ma è notizia di pochi giorni fa che il tribunale amministrativo di Colonia ha riconosciuto illegali le operazioni di sgombero condotte dalle forze di polizia e dalla sicurezza privata della RWE di 3 anni fa.
Nell’estate del 2018, il Ministero dell’interno, degli affari locali, dell’edilizia e dell’uguaglianza dello stato del Nord Reno-Westfalia, e la città di Kerpen attivarono l’operazione denominata “esecuzione immediata”, una misura che avrebbe dovuto basarsi su regolamenti edilizi, non su provvedimenti di polizia o regolamenti forestali.
La misura repressiva portata avanti dalla città di Kerpen, attivata con appena 30 minuti di preavviso rispetto all’inizio delle operazioni di sgombero, è viziata da numerose carenze giuridiche come ha evidenziato la corte di Colonia.
L’operazione “esecuzione immediata” non avrebbe dovuto condurre alla rimozione forzata di numerosi attivisti e attiviste accampati a protezione della foresta di Hambach, in quanto le norme edilizie applicate non prevedevano quell’obiettivo, inoltre le case sugli alberi non rientravano nell’elenco di strutture da demolire.
Dedicato a Steffen e a tutt* coloro che con le idee e le azioni si pongono a difesa della Terra.

La Terra non si vende, la Terra si difende

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