87640: diverso mais, stessi laboratori.

Il 12 ottobre scorso in Friuli si è svolto il primo raccolto di mais geneticamente modificato Mon810 della Monsanto.
Futuragra, l’associazione di agricoltori favorevoli agli OGM, successivamente ha fatto sapere di aver già seminato altri terreni in Veneto e in Lombardia, ma senza averli denunciati, quindi è impossibile sapere dove si trovino; non contenti, hanno annunciato nuove semine previste per l’aprile 2014.
L’Italia è schiava delle decisioni imposte dall’UE, che a sua volta è serva delle pressioni applicate dalle multinazionali del settore, Monsanto su tutte, al contrario di quello che alcuni enti vanno sostenendo, ossia che la coltivazione di OGM in Italia al momento sia vietata. Ma le minacce all’integrità della salute ambientale e quindi di ogni essere vivente sono solo agli inizi.

Al vaglio dei paesi membri dell’Unione Europea vi è ora l’approvazione di un’ulteriore qualità di mais geneticamente modificato della Monsanto, il Mon87640, destinato all’alimentazione umana e alla produzione di mangimi per gli allevamenti animali.
A tale proposito è necessario fare una precisazione: sulle etichette degli alimenti di origine animale in commercio (carne, latte e derivati, uova, miele) per legge non è obbligatorio segnalare la presenza di OGM, anche se questi sono presenti.
Mais, soia e grano utilizzati dall’industria della carne nell’alimentazione degli animali negli allevamenti sono quasi prevalentemente di origine geneticamente modificata (ad eccezione degli allevamenti biologici, per cui però non vi è comunque davvero sicurezza al 100%, data la facilità con cui avvengono le contaminazioni tra semi biologici, tradizionali, convenzionali e transgenici), quindi anche chi è convinto di non consumare OGM in realtà lo fa attraverso gli alimenti di origine animale menzionati.

Ma negli Stati Uniti sono già andati oltre: a breve, infatti, verrà dato il via libera alla commercializzazione del salmone geneticamente modificato privo di etichetta che metta in guardia il consumatore.

Ma tornando all’approvazione del mais Mon87640… gli stati membri dell’UE hanno pareggiato: 12 contrari e 12 favorevoli. Indovinate l’Italia come si è pronunciata? Non l’ha fatto, insieme alla Germania si è astenuta.
La decisione finale, quindi, spetta ora alla Commissione Europea, e speriamo di sbagliarci, ma possiamo facilmente immaginare come andrà a finire.

Per comprendere meglio che cosa significhi per i vari ecosistemi e per la sopravvivenza della biodiversità l’introduzione in natura di specie geneticamente modificate, vi consigliamo vivamente di leggere anche questo articolo.

Non contenti dell’estinzione di vegetali e animali che l’industria e questo falso progresso stanno conducendo, ora si passa all’introduzione in natura specie frankenstein frutto di laboratorio che in breve tempo rischiano di far scomparire quelle indigene che popolano il Pianeta da centinaia e migliaia di anni.a2 ogm