Acqua risorsa naturale – Nestlé criminale

La filosofia di Nestlé in merito all’acqua, risorsa vitale per eccellenza, ormai dovrebbe essere nota a tutti: è un diritto, ma solo di chi può permettersela, di chi rappresenta per questa multinazionale una fonte di guadagno.
Nestlé da diversi anni punta alla privatizzazione delle risorse idriche, soprattutto attraverso la colonizzazione di quei bacini naturali che si trovano in aree geografiche dove, secondo il ragionamento di chi gestisce questa multinazionale, l’acqua andrebbe “sprecata”, ovvero utilizzata dalle popolazioni locali in libertà, senza che questo rappresenti una fonte di guadagno nelle tasche dirigenziali.
La multinazionale svizzera regina del cioccolato, dell’olio di palma e dello sfruttamento del lavoro minorile, solo per citare alcuni dei suoi “pregi”, è riuscita nell’impresa di capovolgere il suo ruolo: da colonizzatrice e dispensatrice di crimini a livello globale, si pone come parte lesa nella corsa al petrolio di questo millennio, l’acqua, identificando le popolazioni che ne fanno un uso libero come un ostacolo ai loro interessi.
Tuttavia qualcosa sta cambiando, o perlomeno si sta verificando un precedente che dovrebbe quantomeno frenare le esuberanze criminali di Nestlé, in attesa che un boicottaggio sempre più costante metta in ginocchio questa multinazionale.
Nestlé è stata citata in giudizio in California, dove ha causato una crisi di siccità per aver continuato a estrarre acqua nonostante il permesso fosse scaduto da 27 anni.
Premettiamo, a nessuna azienda dovrebbe essere concesso il monopolio su una risorsa primaria della Terra o sulla Terra stessa; il danno quindi è stato commesso a monte, e si ripete ogni volta che si permette a una qualsiasi multinazionale di impadronirsi di un’area geografica, potendo così esercitare diritti sui territori, in alcuni casi concessi anche per un secolo.
Questo si verifica in presenza di istituzioni corrotte o governi molto deboli che, pur di incassare, sono disposti a svendere terre e risorse naturali.
Dopo numerose azioni di protesta, gli/le attivist* della California stanno finalmente vedendo dei risultati: il gruppo The Story of Stuff Project ha infatti annunciato che darà inizio a un’azione legale contro Nestlé per estrazione illegale di acqua sotterranea californiana per il suo marchio Arrowhead, causa principale nella crisi di siccità dello stato.
Grazie a generose donazioni da parte di un grande numero di cittadini indignati, The Story of Stuff Project è stato in grado di raccogliere abbastanza denaro al fine di produrre un breve documentario intitolato This land is our land (Questa terra è la nostra terra).
Il filmato racconta la storia della rimozione di milioni di galloni di acqua da parte di Nestlé dalla foresta nazionale di San Bernardino, evidenziando le attività criminose della suddetta multinazionale.

The Story of Stuff Project riporta:

Mentre filmavamo in sud California, il nostro team ha scoperto prove schiaccianti sul fatto che Nestlé stesse operando al di fuori dei limiti della legge. Quando 27 anni fa il permesso di estrazione di Nestlé scadette, lo U.S. Forest Service avrebbe dovuto chiudere la spina. Ma invece lasciò che Nestlé proseguisse a operare senza sosta violando i termini del permesso.

Le azioni condotte finora dagli/dalle attivist* hanno già permesso il blocco di un impianto in California, e ora puntano ad arrestare le operazioni criminose di Nestlé, un precedente che ci auguriamo possa fare da eco anche in altre parti del mondo e colpire ulteriori
multinazionali.Acqua Nestlé Nestlé non è la sola corporazione a condurre operazioni di privatizzazione dell’acqua.
Nel 2010 Coca Cola avvelenò le terre del Kerala, nel sud dell’India, uno dei paesi con la più alta concentrazione di stabilimenti appartenenti a questa multinazionale, per l’estrazione di risorse idriche sprecate nella produzione della famosa bevanda: 1 litro di Coca Cola = 9 litri di acqua inquinati.
L’appello degli/delle attivist* è di diffondere il documentario e cessare il consumo di acqua in bottiglia, a prescindere dalla marca.
Noi ci sentiamo di aggiungere quanto sia fondamentale procedere in un boicottaggio sempre più rigoroso, che deve riguardare tutti i prodotti a marchio Nestlé e di tutte quelle multinazionali che ogni giorno si macchiano di crimini ai danni dell’ambiente, degli animali,
delle persone.

Fonte: Revolution News