Biopirati: la storia del pizzo legalizzato

L’obiettivo della Monsanto? Monopolizzare l’intera agricoltura mondiale, ottenere guadagni da ogni raccolto attraverso la commercializzazione di semi la cui proprietà venga riconosciuta unicamente a questa multinazionale.
In India tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del 2000 la Monsanto distribuì ai contadini locali semi per la produzione di cotone Bt geneticamente modificato, promettendo alti rendimenti del raccolto, ma non specificando che, utilizzandoli, essi sarebbero diventati per sempre schiavi di questa corporazione.
Molti agricoltori locali si suicidarono perché i propri terreni smisero di produrre, resi sterili da sementi create appositamente per non riprodursi, mentre la Monsanto chiedeva loro troppi soldi per la vendita di altre sementi.
Questo è solo un esempio di come lavora questa multinazional,e quello che vuole raggiungere attraverso i continui esperimenti in laboratorio e le manipolazioni genetiche è di ottenere il brevetto su ogni forma di vita.
In questo modo ogni volta che un contadino dovesse usare un seme esistente per natura, ma manipolato dalla Monsanto, egli sarebbe costretto a pagare un contributo all’azienda che avrebbe quindi guadagni assicurati.
Sulla multinazionale dei semi e dei pesticidi pesano circa 150 cause aperte da quei contadini considerati “ribelli”.

Vernon Hugh Bowman

Uno di questi, Vernon Hugh Bowman, 75 anni, ha trascinato l’azienda in questione davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti (presso cui Monsanto ha agganci interni non indifferenti…). Una causa partita nel 2007 e che vede la Monsanto accusare l’uomo del mancato pagamento del brevetto sulla soia Roundup Ready.
La soia Roundup Ready è stata creata in laboratorio appositamente per poter resistere al pesticida Roundup, ovviamente di produzione della stessa Monsanto. La resistenza della pianta a questo veleno, veleno che alle persone può arrivare a provocare anche il cancro, è stata ottenuta inserendo il principio attivo del pesticida già all’interno del seme. In pratica, la pianta contiene lo stesso veleno che le viene spruzzato sopra per eliminare i parassiti… si fa presto a capire quanto può essere danno so un prodotto del genere.
Dopo anni passati a rifornirsi, Vernon Hugh Bowman decide di acquistare i semi per le colture di semi da rivenditori generici; il problema è che gli OGM sono infestanti, attaccano le piante naturali, quindi mischiati ai semi tradizionali si possono tranquillamente trovare quelli GM.
La Monsanto, accortasi che le colture di Bowman continuano ad avere le stesse caratteristiche portate dalla soia Roundup Ready da essa prodotta, pretende dall’agricoltore il pagamento del brevetto.

Noi saremo sempre contrari all’utilizzo di OGM, che sia casuale o proveniente da multinazionali come Monsanto. Vi abbiamo citato questo fatto perchè sia chiaro a tutti come questo tipo di multinazionali stiano esponenzialmente allargando i loro tentacoli ovunque sia loro possibile.
Il problema non è da sottovalutare e da ritenere distante: monopolizzare i semi significa avere il monopolio sulla vita, controllare ogni raccolto e trarre guadagno da esso, rendere schiavo e dipendente ogni contadino che, anche per sbaglio, utilizza un prodotto geneticamente modificato di queste corporazioni (non solo Monsanto: per esempio, anche Syngenta e Basf non sono da meno).
Tutto questo solleva un altro problema, di certo non inferiore: il potenziale infettante degli OGM. Una coltura allevata in modo naturale, con semi tradizionali e senza l’uso di pesticidi, è comunque a rischio di contaminazione se si trova nelle vicinanze di una GM.
Insomma, da qualsiasi punto si osservino gli OGM, ciò che si nota è sempre la stessa cosa: grandi guadagni per chi li produce, nessuna garanzia per la salute delle persone, dei raccolti, dell’ambiente e degli animali che lo abitano.
L’alimentazione mondiale è messa a rischio da colture tutte uguali che, se vittime di epidemia, morirebbero in massa lasciando il Pianeta senza cibo, come già accaduto in America nelle piantagioni d mais GM.

2 thoughts on “Biopirati: la storia del pizzo legalizzato

    • Contro giganti come Monsanto è molto difficile… nemmeno il boicottaggio aiuta in ogni caso, perché non sempre sulle etichette viene riportata la presenza di OGM, anzi… e, poi, queste aziende hanno tentacoli in ogni dove.
      Quello che possiamo fare noi, liberi cittadini, è informare e sensibilizzare altri liberi cittadini, documentarsi e far sapere in giro cosa è successo altrove e cosa sta per abbattersi anche qui, da noi. I governi, i media tradizionali e le corporazioni in primo luogo, corporazioni che reggono le redini di governi e media, ci vogliono disinteressati, non informati, non consapevoli. Il danno più grande che possiamo far loro è proprio questo: essere e rendere più persone possibili tutto ciò che loro non vorrebbero che fossimo.

      Inoltre, da qualche giorno abbiamo lanciato una petizione per far vedere all’Unione Europea che di cittadini svegli e consapevoli ne esistono, eccome! Se volete firmarla, è disponibile a questo link: http://www.thepetitionsite.com/777/087/957/calcia-via-gli-ogm-kick-off-gmos-itaeng/ 😉

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