Circo Togni: animali ingabbiati, attivisti censurati

Questa è la cronaca di quanto accaduto sabato sera a Bologna Parco Nord, alle porte del piazzale dove ogni anno, in questo periodo, il Comune permette l’attendamento del circo con animali, in questo caso quello di Dario Togni.

Alle 19 di sabato 17 era previsto un presidio, una protesta pacifica per manifestare il dissenso nei confronti di un’espressione artistica basata su prigionia, schiavitù e tortura di animali strappati ai propri habitat naturali e costretti a una vita al servizio di chi si ingrassa le tasche sulla loro pelle.

Una trentina di attivisti (persone comuni munite di cartelloni, volantini e buona volontà) si sono presentati a un presidio che non ha mai avuto inizio. Nonostante fossero in possesso dei permessi necessari per lo svolgimento della manifestazione, a queste persone è stato negato l’accesso al piazzale dalla presenza delle forze dell’ordine che pretendevano che il presidio si svolgesse ad almeno 150 metri da questo luogo, circa un chilometro di distanza da dove il circo è realmente attendato. Questo tipo di prescrizione è stata presentata agli organizzatori direttamente all’ingresso del piazzale di Bologna Parco Nord, dalle forze dell’ordine che attendevano il loro arrivo impedendo di fatto lo svolgimento della manifestazione.

Un segnale di repressione nei confronti della lotta antispecista, che forse può anche essere letto quale preoccupazione dei circensi, che qualche giorno prima giravano per le vie di Bologna consegnando volantini carichi di calunnie nei confronti degli attivisti, accusati di essere pagati per fare quel che fanno. Ovviamente questo non è vero; parliamo di gente comune che dedica un po’ del proprio tempo libero in ciò che crede, spesso prendendo appositamente permessi dal lavoro e sempre rimettendoci di tasca propria per la stampa del vario materiale da distribuire.

Ma se i circensi sono scesi a tanto significa che le varie manifestazioni di protesta nonviolenta contro il circo con animali iniziano a portare i loro frutti. Ci teniamo a precisare che le proteste sono rivolte esclusivamente al circo con animali, non al circo in sé, e nel 2015 vorremmo vedere anche Bologna, così come tutta l’Italia in generale, affiancarsi a Paesi come Austria, Grecia e Paesi Bassi dove il circo con animali è stato bandito per valorizzare altre espressioni artistiche prive di sfruttamento e schiavitù.articolo passeggiata no circo

La risposta all’atto di repressione subito dagli attivisti sabato sera a Bologna comunque non si è fatta attendere. Nel pomeriggio di domenica 18 si è tenuta una passeggiata pacifica per le vie del centro di Bologna per informare la cittadinanza di quanto accaduto la sera prima. Gli attivisti, muniti di striscioni, cartelli e volantini, hanno distribuito informazione pulita invitando i passanti a non recarsi al circo Togni, un luogo di prigionia, sfruttamento e tortura per gli animali detenuti nelle gabbie e di censura per chi lotta per la loro libertà.articolo passeggiata no circo 2

Vogliamo invitare chi ci segue a fare qualcosa di pratico nella propria città, scaricando, stampando (possibilmente su carta riciclata; il formato è A4) e affiggendo nel proprio esercizio commerciale (e/o chiedendo ad altri di farlo) la locandina riportata nel link qui in fondo. Anche se in questo momento non dovesse esserci alcun circo con animali nella propria città non importa, rappresenta comunque un segnale di dissenso utile in qualsiasi momento.

Il cambiamento parte da ognuno di noi!

http://earthriot.altervista.org/locandina_nocirco.jpgio non pubblicizzo la schiavitù

N.B.: se vi piace particolarmente questa iniziativa, tanto da volerci “mettere la faccia”… mettetecela, fotografandovi affianco alla locandina e inviandoci la vostra foto, con nome e indirizzo dell’esercizio commerciale. Le foto saranno pubblicate sulla nostra pagina Facebook.

di S. Strummer 

One thought on “Circo Togni: animali ingabbiati, attivisti censurati

  1. Il circo non è istruttivo perché si insegna la prevaricazione, non è divertente perché vedere gli animali ridotti a schiavi è solo triste ed è incivile perché civiltà è il rispetto degli altri

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