Gli animali non sono numeri

Il 7 novembre scorso nelle Mauritius è stato dato il via all’abbattimento di 18.000 pipistrelli, il cui numero è ritenuto la causa di danni alle coltivazioni di mango e litchi.
La specie di pipistrello in questione, Pteropus niger, è stata catalogata tra le più vulnerabili del Pianeta nella lista stilata da IUCN Red, ma l’implemento dell’abbattimento la porterà ad un rischio di estinzione.
Il governo mauritano ritiene che le popolazioni di pipistrelli da frutta sull’isola siano aumentate di oltre 90000 ma, oltre a non esservi nessuna prova fondata, non è stata condotta alcuna ricerca scientifica per comprendere il perché di questo incremento delle nascite.Pteropus_niger_three Non è la prima volta che il genere umano applica provvedimenti del genere per proteggere le produzioni o la propria incolumità, non rendendosi conto di essere egli stesso la specie maggiormente invasiva sul Pianeta.
In Australia vengono abbattuti gli squali per proteggere le coste invase dai bagnanti, in Italia i cinghiali e i lupi che disturbano gli allevamenti animali, ma non ci rendiamo conto che siamo stati noi a occupare il loro habitat naturale in questo processo antropocentrico di espansione del cemento e del dominio umano.
Gli squali si avvicinano alle coste perché gli ecosistemi marini sono stati ormai stravolti e i grandi predatori privati del cibo, e i cinghiali e i lupi si avvicinano agli insediamenti umani perché questi hanno invaso e stanno invadendo le foreste.

Estinzione di una specie significa non solo perdere quella particolare specie, ma anche creare una situazione di pericolo per le altre, che per precisi meccanismi ecologici erano da essa dipendenti. Quando una pianta si estingue, con lei scompaiono da 20 a 40 specie animali.
– Vandana Shiva

Se davvero la popolazione del pipistrello delle Mauritius è aumentata bisognerebbe innanzitutto comprenderne le ragioni, che potrebbero risiedere nella scomparsa di un’ulteriore specie o in cambiamenti climatici etc.
Ugualmente, l’uomo non deve prendersi il diritto di decidere se e quanti esemplari di altre specie abbattere, che siano o meno a rischio di estinzione, perché il genere umano non è la specie dominante sul Pianeta, ma solo una delle infinite migliaia che lo popolano. E se davvero ci riteniamo quella maggiormente civilizzata ed evoluta, giudizio comunque derivante da parametro antropocentrico, allora dovremmo impegnarci nella tutela e nel rispetto di ciò che ci circonda e della Terra che ci ospita, non nella sua devastazione.
La civilizzazione non la si esprime attraverso la grandezza dei palazzi costruiti, dal nuovo modello di iPhone o da quanti soldi si possiedono, ma dal rispetto che dimostriamo nei confronti di chi abita il Pianeta insieme a noi e per la Terra stessa: Siamo Tutt* Terrestri!

Fonte: Mongabay