Green Hill: la fine di un incubo… ma la lotta continua!

liberazione di alcuni beagle di Green Hill lo scorso 28 aprile

Luglio 2012Green Hill, l’allevamento di beagle destinati ai laboratori di sperimentazione animale, sito a Montichiari, nel bresciano, viene messo sotto sequestro. 2700 cani vengono liberati e dati in affido a molte famiglie.
Dopo gli infiniti presidi e cortei svolti a Montichiari e in numerose città italiane ed estere, le denunce di migliaia di persone fatte pervenire al canile lager di proprietà della Marshall, colosso farmaceutico statunitense, finalmente l’allevamento veniva chiuso.
A sette mesi di distanza da quei fatti, giovedì 21 febbraio, la Cassazione di Roma si sarebbe pronunciata in merito alla loro situazione, decidendo se lasciarli alle famiglie alle quali sono stati dati in pre affido oppure strapparli nuovamente alla libertà per restituirli alla multinazionale statunitense che ne rivendicava l’appartenenza in quanto oggetti di proprietà.
Sarebbe andata così, se non fosse che ieri la Marshall ha deciso di rinunciare al ricorso. Questo significa che adesso in Italia i beagle sfruttati e torturati da Marshall per i grossi clienti del campo farmaceutico sono  definitivamente liberi, non più schiavi di un sistema che li vedeva come meri oggetti di studio, ma soprattutto di guadagno. Meri oggetti e non vite, con un prezzo, un valore in quanto merce e non in quanto singoli individui.

una foto rivelazione dall’interno di green Hill

Per esempio, presso Marshall, per un prezzo tra i 450 e i 900 euro si possono comprare cani di tutte le età, ma con una quota più alta si può acquistare una madre gravida. Inoltre, Marshall si è sempre resa disponibile ad effettuare alcuni trattamenti chirurgici sui cani di sua proprietà prima della vendita, su richiesta del cliente, come il taglio delle corde vocali o l’asportazione di alcune ghiandole.

Per fortuna, questo colosso degli orrori in Italia ha chiuso.
Ma la lotta non si ferma qui: la chiusura di Green Hill  e la libertà dei 2700 beagle significa dare la speranza ad altri milioni di animali tra primati, conigli, topi, criceti, detenuti nei laboratori, di vedere un giorno la luce del sole.

Un passo importante verso la scomparsa di ogni forma di prigionia, perché possa esserci una nuova concezione di scienza e di ricerca che non preveda alcun tipo di reclusione e tortura per nessun essere vivente.