Hambach: lettera dal prigioniero ecologista Jus da Colonia, Germania.

Buongiorno, ribelli. Nel riportarvi quanto segue vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà a tutt* quei/quelle prigionier* rinchiusi in carcere per aver dedicato la loro vita alla liberazione terrestre (animali, persone, ambiente).
Attivist*, persone, ragazzi e ragazze più o meno giovani che ogni giorno si impegnano a fermare quell’ingranaggio di sfruttamento che troppo spesso passa inosservato e resta impunito, finendo per essere accettato dall’opinione pubblica come qualcosa di inevitabile, peggio ancora “normale”, quel “progresso” che intanto non si può arrestare.
Un pensiero, questo, fin troppo semplicistico, mirato più a scrollarsi di dosso ogni responsabilità di ciò che accade nel mondo, ma girarsi dall’altra parte o ignorare la verità significa di fatto essere complici di crimini che minacciano l’integrità ambientale, la libertà di animali umani e non umani.
Una macchina di sfruttamento che potremmo fermare se solo aprissimo gli occhi, se solo fossimo più solidali tra di noi, se solo non lasciassimo sole quelle persone come Jus, che mette a disposizione la propria vita nel tentativo di proteggere ciò che ancora di buono e incontaminato c’è sulla Terra.jus
Una delle tante, troppe storie, di chi finisce in carcere, magari senza che nemmeno ne venga data notizia, solo per aver lottato in difesa degli ideali di libertà.
Troppo spesso queste persone vengono additate come criminali, terroristi, scherniti da chi invece dovrebbero esprimere solidarietà, rispetto e gratitudine nei confronti di chi lotta anche per chi non può, non vuole o, ancora, non ha intravisto la strada da percorrere verso la liberazione animale, umana, della Terra.
Pubblichiamo la lettera di Jus dal carcere di Colonia in solidarietà a tutt* i/le prigionier* vittime di repressione, che lottano per la liberazione animale, umana, della Terra.
Quello che segue è il testo tradotto della lettera:

Dopo essere stati fino a sessanta giorni a cercare di bloccare l’espansione della più grande miniera di lignite d’Europa, essendo la miniera che emette più C02, provocando non solo la distruzione del bosco ma anche enormi ingiustizie sociali e medioambientali alle persone che ne soffrono gli effetti, decisi di incominciare uno sciopero della fame di ventitre giorni che è proseguito il sabato e la domenica con lo sciopero della sete. Il mio scopo è quello di richiamare l’attenzione sull’ingiustizia climatica e sulla repressione contro gli attivisti ecologisti e politici.
Durante le mie azioni mi hanno lanciato pasti e patate, nella mia piccola cella, le luci si accendevano e si spegnevano durante tutta la notte, il personale medico mi minacciava con l’alimentazione forzata chiudendomi la porta in faccia e insistendo di farmi firmare documenti in tedesco che non sapevo leggere, e allo stesso tempo non me ne davano traduzione.
Adesso, mentre faccio le azioni del fine settimana, sto vivendo un aumento di maltrattamenti, come quello del personale della prigione che, con l’aiuto dei detenuti “fidati”, ha dato inizio il lunedì e il martedì a una dieta carente.
Non ho mai conosciuto due dei miei nonni che sopravvissero a Stalag e ai campi di concentramento, dato che morirono poco dopo, e vorrei esprimere la mia solidarietà e il mio appoggio a tuti i compagni emarginati e indigeni che hanno sperimentato questa stessa violenza multigenerazionale e lo sfruttamento e l’oppressione. Oggi è ancora più evidente la criminalizzazione progressiva di più forme di protestam e il sistema di “giustizia” si è trasformato ancor più in una conchiglia vuota che custodisce gli interessi dei capitalisti e dei combustibili fossili e degli oppressori.
In questa cruda realtà di corruzione e repressione mi piacerebbe chiamare per organizzarci per far avere informazione e libri ai prigionieri, per stabilire una forma di appoggio intellettuale. Amorphous Books Across Bars (ABAB) è un collettivo decentralizzato in prigione che scambia informazione. Per favore, appoggiatelo inviando riviste, opuscoli e libri, distributori ed editori (gli unici capaci di inviarli alle prigioni):

Dariusz “Justice” Brzeski
# 326156
JVA Köln
Rochusstr. 350
50827 Köln
Germany

“In solidarietà a tutti i prigionieri politici di ogni parte”

Fonte: Free Collective