I “NO” visti come criminali

Se lotti per gli ideali in cui credi, se ti opponi a chi vede il progresso nel cementificare il poco verde che resta, nel buttare giù montagne o nel trivellare il suolo fino a quando il Pianeta offrirà risorse da sfruttare, il più delle volte vieni etichettato come un criminale, un ecoterrorista, un reazionario antiprogressista.
Questa molto spesso è la realtà in cui si trovano tutte quelle persone che lottano contro il falso progresso, persone di ogni età e sesso, viste come criminali grazie al lavoro svolto dalle forze dell'(dis)ordine, amplificato da quello dei media, che, pilotati a dovere, forniscono all’opinione pubblica solo mezze verità, quelle che i governi e le aziende hanno interesse a diffondere.
In questo modo, le persone che non sono direttamente coinvolte nella lotta, che non vivono nei pressi delle zone soggette a devastazione e oppressione, vengono convinte che i criminali sono quelli che difendono la propria casa, che si oppongono alla militarizzazione di territori un tempo liberi, ora sempre più convertiti in aridi deserti.

I Tecci, Val Polcevera genovese, il deserto che sta prendendo il posto dei frutteti naturali un tempo protetti dalle famiglie della zona (No Tav Terzo Valico)

I Tecci, Val Polcevera genovese, il deserto che sta prendendo il posto dei frutteti naturali un tempo protetti dalle famiglie della zona (No Tav Terzo Valico)

Quello che l’opinione pubblica non capisce è che bisognerebbe ascoltare la realtà dei fatti da chi la vive quotidianamente sulla propria pelle e non da quello che i media decidono di trasmettere.

La lotta No Tav, No Terzo ValicoNo Muos, No Tem, No Trivelle, No Inceneritori, No dal Molin e tante altre dovrebbero toccare tutt* quant*, se non altro almeno perché la realizzazione delle grandi, inutili opere in questione viene finanziata con i soldi pubblici, mentre scuole e ospedali chiudono in continuazione o vengono lasciati senza i mezzi necessari per fornire un servizio adeguato, mentre sempre più persone restano a casa senza più un lavoro, alcune tanto disperate da togliersi la vita.

Le aziende che portano avanti questo falso progresso puntano tutto su dichiarazioni mirate a mettere in cattiva luce chi lotta per la salute ambientale e per la propria come, per esempio, ha fatto di recente Nomisma Energia, ditta che si occupa di trivellare il suolo alla ricerca di petrolio e gas, che ha accusato i comitati No Trivelle di aver provocato ingenti perdite di denaro e l’impossibilità quindi di fornire nuovi posti di lavoro.

Lavoro. Ma perché invece non si parla del lavoro che perderanno le 60 aziende agricole in provincia di Milano, le 150 in provincia di Bergamo (con 140 ettari di terreno) e le 200 in quella di Brescia colpite dalla TEM (tangenziale esterna Milano), l’ennesima gettata di cemento da 1.742 milioni di euro (soldi pubblici, ovviamente)?

Dalla cava di Cornizzola

A tale proposito, vi segnaliamo una petizione creata con l’intento di fermare questo ennesimo scempio, un’opera che mutilerà vasti territori, costringendo molte famiglie ad abbandonare la propria casa, esattamente come capita per per il TAV e per il Terzo Valico.

Allora quali sono i veri criminali? Sono le mamme No Muos di Niscemi che coraggiosamente si stanno opponendo a chi vorrebbe impiantare sul territorio siculo le antenne portatrici di morte? Quale madre non lotterebbe per la salute e la vita dei propri figli? Quale, quindi, da incriminare per questo?

comitato Mamme No Muos

Se sono questi, i criminali, allora lo è chiunque lotti per ideali di libertà e sostenibilità e speriamo che ogni giorno ve ne siano sempre di più.