Liberazione – Spezza ogni catena… materiale e mentale

Lo scorso 10 dicembre, circa mille lepri sono state liberate dall’allevamento Casa Boschi, nel comune di Canossa (RE), come si può apprendere dal comunicato fatto pervenire a Il Resto del Carlino e firmato ALF (Animal Liberation Front).

lepri liberate a canosa L’allevamento colpito è uno dei tanti luoghi dove gli animali vengono tenuti prigionieri e preparati per essere cacciati, un destino doppiamente crudele che li vede schiavi per poi essere messi in libertà al solo scopo di essere braccati e uccisi per il divertimento umano.
Oltre all’importanza e al significato dell’azione in sé che ha regalato la libertà a vite altrimenti destinate a essere spezzate, va sottolineata la modalità con la quale è stata rivendicata, esclusivamente funzionale a far conoscere la realtà di nonvita in cui sono costretti gli animali a causa del sistema specista.
Gesti disinteressati, condotti da persone comuni che mettono a rischio la propria incolumità pur di donare la libertà a chi è ridotto in schiavitù, senza cercare protagonismi, senza selfie a volti scoperti e tweet a parlamentari e politici in generale, ma dando la giusta importanza ad azioni dal basso che, insieme al costante lavoro di informazione, rappresentano i soli mezzi realmente efficaci per poter auspicare la liberazione animale.
Quella del 10 dicembre è stata un’azione diretta contro uno dei tanti simboli di schiavitù e sfruttamento.
Ma è importante sottolineare, considerando anche l’incombente periodo di feste, che quello della liberazione animale è un processo al quale si può contribuire ogni giorno attraverso quelle piccole/grandi scelte quotidiane che determinano se continuare a essere complici e sostenitori del sistema specista oppure parte di un cambiamento che può essere nelle mani di tutt* quant*.

Siamo Tutt* Terrestri!