Lotta all’oppressore, ora e sempre!

Domani è il 25 aprile.
Per noi, però, il 25 aprile, il suo significato, dovrebbe essere ogni giorno.
Il 25 aprile si riferisce ad una parte del mondo, il 25 aprile si riferisce ad un’epoca, il 25 aprile si riferisce a fatti passati che, ogni anno, molte persone tornano a commemorare.
Ma commemorare per cosa?

Noi oggi non vogliamo scrivere uno di quei molti articoli che si leggeranno in questi giorni su quanto sia importante ricordare i nomi, i volti, le storie, le vite di quei giovani coraggiosi… nonostante li onoriamo per il loro ineguagliabile altruismo, non serve scriverlo e ripeterlo allo sfinimento, anzi, questo non fa che annoiare quella grossa fetta di persone non poi così interessate all’argomento.
Noi oggi non vogliamo nemmeno ripetere ciò di cui più volte abbiamo parlato, citando uno per uno i popoli oppressi, gli animali schiavizzati e via dicendo.
Noi oggi vogliamo solo dire a tutti che lo spirito che ha animato il 25 aprile, o meglio la Resistenza intera, è lo spirito di ognuno di noi, sensibili ed empatici verso altri esseri viventi, più o meno simili a noi, più o meno vicini a noi. E allora lasciamoci trasportare, e non solo domani, ma ogni giorno, ogni istante, da questo spirito, senza chiudere gli occhi, senza voltarci altrove quando una vittima ha bisogno di aiuto o quando noi stessi, più o meno consapevolmente, siamo i carnefici o quando noi stessi siamo le vittime, ma non abbiamo il coraggio di aiutarci né di chiedere aiuto.

In questo modo si darà davvero valore tanto alla memoria quanto alle azioni di chi ha lottato ieri e di chi lotta oggi per rendere il mondo libero, senza catene.

La liberazione è avvenuta
la liberazione deve ancora avvenire
la liberazione avverrà.