MortadellaBo: chi la fa… l’aspetti!

Azione dimostrativa giovedì 9 ottobre a Bologna da parte di Earth Riot nell’ambito di MortadellaBo, sagra della mortadella che anche quest’anno fa tappa in città a inizio autunno.mortadellabo2
Il collettivo antispecista ha invaso piazza Maggiore in modo pacifico e nonviolento, per denunciare ancora una volta i crimini che si nascondono dietro al consumo di carne e derivati animali.
Sono state esposte immagini inerenti agli allevamenti animali, alle condizioni di nonvita alle quali questi esseri viventi sono costretti prima di giungere ad una triste morte nel nome del consumismo e del mero gusto.
L’iniziativa è stata correlata anche da un volantinaggio volto a sensibilizzare le persone nei confronti delle vite che una volta animavano quel che poi è stato ridotto a semplice oggetto commerciale, che si apprestavano a comprare ai vari stand.
Il messaggio è molto semplice e diretto: non è più accettabile che la vita di un essere vivente debba costare la libertà e la vita di un altro, e questo concetto non è riferito solo agli animali ma anche alle persone. Consumare carne e derivati animali, come Earth Riot ha tenuto a sottolineare durante la dimostrazione, alimenta il problema della fame nel mondo.
Se le risorse impiegate per mettere all’ingrasso gli animali negli allevamenti (parliamo di 15 chili di cereali e 15 mila litri d’acqua per la produzione di un solo chilo di carne) fossero invece destinate ai quasi 900 milioni di persone che soffrono la fame, vi sarebbero meno povertà nel mondo, meno diseguaglianza sociale, meno malattie e una vita più dignitosa per ciascuno.mortadellabo
È stata distribuita informazione a 360°, cosa che spesso non viene fatta da chi vuole nascondere la verità per timore di perdere possibili guadagni così come da chi investe denaro pubblico nella pubblicizzazione di un prodotto che fa male sotto moltissimi aspetti.
L’industria della carne rappresenta anche una delle maggiori cause di impatto ambientale: l’80% della foresta tropicale amazzonica è stata distrutta per fare spazio agli allevamenti animali e alle monocolture intensive di mais e soia destinate all’ingrasso, tipico di questi lager.
Il cambiamento climatico è strettamente correlato con il consumo di carne e derivati animali, la cui produzione genera il 18% di emissioni di gas serra, mentre il traffico stradale, spesso considerato comunemente causa principale dei danni climatici per una semplice associazione d’idee, arriva al 13%.
Ma, se questo ancora non bastasse, pensate che consumare carne e derivati animali è la prima causa dell’insorgere delle principali patologie: malattie cardiovascolari, obesità, diabete, cancro.
Inoltre un aspetto che troppo spesso viene celato: gli animali vengono alimentati con mangimi geneticamente modificati, ma la cui presenza non è obbligatoria da riportare in etichetta, e pompati con farmaci e antibiotici vari per evitare che si ammalino a causa delle condizioni in cui vengono tenuti, un rischio questo che rappresenterebbe un’enorme perdita economica per gli allevatori.
Ovviamente queste sostanze chimiche somministrate agli animali finiscono nel prodotto che viene acquistato dal consumatore, oltre che scatenare epidemie di cui sempre più spesso sentiamo parlare, come Aviaria e Sars. I ceppi virali infatti nel tempo si adattano ai farmaci, mutano, diventando sempre più potenti e difficili da debellare: da qui hanno origine le epidemie. (Fonte)
Questi sono solo alcuni dati, ma il concetto che ci preme trasmettere va oltre, risiede in un desiderio di convivenza pacifica tra le specie che non può prescindere dal rispetto che viene espresso tra esse.
Il genere umano dovrebbe cessare di autoproclamarsi specie dominante, accettando invece di essere una delle tante a popolare la Terra che, va sottolineato, non è di nostra proprietà, ma ci ospita e dovrebbe essere nostro dovere preservarla, per la nostra salute, quella di chi la abita insieme a noi e quella di chi verrà.
Per concludere riportiamo un frammento del testo di uno dei volantini che abbiamo distribuito, nella speranza che possa portare molte persone ad aprire gli occhi e ad avvicinarsi ad uno stile di vita più consapevole, nonviolento, maggiormente etico e sostenibile per ogni essere vivente, e senza dubbio più salutare.

La questione è molto importante: è di vite che si parla, di salvarle da questo inutile massacro e il prossimo “eroe” potresti essere tu. Prendi posizione. volantino moralizzatore fronte A6volantino moralizzatore retro A6