Nessuno è distante

Il periodo delle feste natalizie è ormai alle porte, uno dei momenti dell’anno, il principale probabilmente, in cui il consumismo tocca i picchi più elevati, la corsa ai regali e alle spese da fare per cenoni e pranzi è frenetica.
La crisi che stiamo attraversando ormai da tempo forse ha un po’ rallentato questa corsa agli acquisti, ma dal numero di persone che si aggirano per le strade e nei negozi pieni di sacchi e sacchetti questo non si direbbe.
Le produzioni di articoli vari per rifornire negozi e supermercati in questo periodo  sono massimizzate, i grandi e piccoli marchi devono approfittarne per cercare di vendere il più possibile, ed ecco che a noi capita di acquistare cose inutili, di cui non si ha reale bisogno, che finiscono nel dimenticatoio, oppure scadono e vengono gettate.
Gli sprechi di cibo, ma non solo, sono quasi un’abitudine nei paesi industrializzati, dove c’è abbondanza e le risorse (spesso provenienti da altri paesi) non mancano, i supermercati gettano grandi quantità di alimenti ogni giorno perché stanno per scadere o perché non è più il periodo per vendere quel determinato prodotto.

Il mercato produce molto di più di ciò che servirebbe realmente, ma nonostante questo 870 milioni di persone soffrono la fame e non hanno la possibilità di attingere a risorse alimentari.

Il consumismo condotto giornalmente da quella parte del Pianeta dove questo è possibile sta consumando quello restante, ma con questi ritmi e continuando a considerare “progresso” devastare intere terre per costruire nuove industrie, monopolizzare le agricolture, sfruttare ogni risorsa a disposizione, presto saremo tutti nella stessa situazione.
Non intendiamo fare dell’allarmismo ma solo una riflessione, o anche più di una, in questi mesi ci siamo occupati di svariati argomenti e molte tematiche, e l’abbiamo sempre fatto con l’intento di far percepire le problematiche che ci sono nel Mondo un po’ più vicine, perché riguardano tutti quanti.
Come nostro solito, qui non vi sono né accuse né giudizi verso nessuno in particolare: tutti quanti apprendiamo ogni giorno qualcosa di nuovo. Quello che vogliamo intendere è che sarebbe bello, in questi giorni, invece che correre per negozi, magari anche innervosendoci, rivolgere un pensiero a chi viene costantemente oppresso e sfruttato.

Il Bambino di 6/7 anni della Costa d’Avorio schiavizzato nelle piantagioni di cacao e caffè da dove attingono multinazionali come Kraft o McDonald’s.
Tutte quelle tribù indigene, che preservano e tutelano le foreste incontaminate in cui abitano, ancora in vita ma quotidianamente perseguitate, che rischiano di perdere le proprie terre e di estinguersi.
I popoli che patiscono la fame, sfruttati dalle grandi corporazioni nelle proprie industrie, nella piantagioni, per produrre qualcosa di cui non potranno usufruire e che finirà dall’altra parte del Pianeta dove le risorse non mancano.
Le migliaia di persone che quotidianamente vivono all’interno di una guerra, per il petrolio, per il monopolio del commercio dei minerali, per le religioni.
Qualsiasi persona subisca discriminazioni per il colore della pelle, per il sesso, per le scelte sessuali, per la religione professata.
Ogni animale non umano che muore per l’abbattimento di una foresta, che passa la propria nonvita nella prigionia di un allevamento intensivo, di un laboratorio di sperimentazione, oppure muore preda dei bracconieri o della pesca che sta svuotando i mari estinguendo interi ecosistemi. 

Festeggiamo, nessuno dice di non farlo, ma ricordiamoci che non siamo soli al mondo, che le nostre scelte quotidiane possono contribuire a cambiare qualcosa, in negativo o in positivo, per una persona lontana, un popolo oppresso, una foresta a rischio di abbattimento, un animale prigioniero e sfruttato.

Earth Riot si prende un paio di settimane di pausa: per questo periodo non pubblicheremo articoli in modo da poter lavorare per pianificare le iniziative di piazza del nuovo anno e mettere a disposizione  ulteriore materiale. Vi segnaleremo ogni aggiornamento che faremo al sito e potrete comunque seguirci sulla pagina Facebook.

In questi ultimi tempi riceviamo molte visite e l’informazione che facciamo pare venga apprezzata; speriamo di soddisfare la voglia di argomenti di ciascuno, noi cerchiamo sempre di parlare di ciò di cui quasi nessuno parla e di portare alla luce tutti quei fatti che per comodità e interessi vengono taciuti.
Vi invitiamo nuovamente a contattarci per consigli, richieste, per segnalarci un argomento che vorreste fosse diffuso e discusso. Questo movimento deve esser visto come uno strumento a disposizione di tutti quanti, di tutti coloro che si vogliono battere a difesa di qualcuno o qualcosa e contro le oppressioni… sempre.

Dedichiamo questo blog di fine anno ad una persona che non c’è più, dalla quale prendiamo ispirazione attraverso quello che esprimeva e continua ad esprimere tuttora con la sua musica.
John Graham Mellor, conosciuto in arte come Joe Strummer, promotore di un movimento, scomparso (domani) esattamente 10 anni fa, vivo nella memoria di molti, a lui e a tutti colo che si battono per cause giuste profondo rispetto e gratitudine. 

Grazie di tutto, Joe…