Nestlé: l’acqua è un diritto… solo di chi la può pagare

L’acqua dovrebbe rappresentare il bene comune per antonomasia: ogni persona, in qualsiasi parte del mondo essa viva, dovrebbe avere libero accesso a questa risorsa senza la quale la vita stessa non potrebbe esistere.
Invece, oltre un miliardo di persone attualmente vivono in zone del Pianeta dove l’acqua scarseggia oppure non è potabile, andando così incontro a diverse patologie spesso letali, soprattutto per i bambini in tenera età, le vittime più frequenti di questa carestia.

Tra i principali fattori che contribuiscono a questo fenomeno non si possono tralasciare gli allevamenti animali sparsi in tutto il globo, il cambiamento climatico, dovuto al sempre più frequente innalzamento delle temperature e la sempre crescente privatizzazione delle risorse principali del Pianeta da parte delle multinazionali, e in questo caso andiamo a parlare della Nestlé.

Forse alcuni non lo sanno, ma la multinazionale del cioccolato svizzero possiede anche molti marchi di acque reperibili in quasi tutti i supermercati e in ogni parte del mondo.
Nestlé al momento sta conducendo un’azione di privatizzazione della principale risorsa di vita in Pakistan, dove l’acqua potabile scarseggia e il solo modo per potervi attingere con sicurezza è acquistandola in bottiglia a costi molto elevati. Questo la porta a diventare un prodotto di lusso accessibile solo ai cittadini più ricchi e privando di risorse idriche chi invece non possiede abbastanza denaro.
Il processo di privatizzazione condotto da Nestlé si è già diffuso in molte zone del Pakistan, in particolare nel villaggio di Bhati Diwan dove le condizioni di vita della popolazione sono peggiorate drasticamente da quando la multinazionale ha avviato questo processo.
Tutto ciò per mettere in commercio Pure Life, nuova acqua a marchio Nestlé che presto si potrà trovare in molti supermercati statunitensi, pakistani e anche europei.
L’ennesimo prodotto venduto a caro prezzo dalle multinazionali; in questo caso, però, non si tratta di un prezzo stimabile in denaro, ma in termini di vite umane che il mercato attuale continua a mietere. La vita viene così letteralmente mercificata.

Vi segnaliamo in merito una petizione che è stata attivata nel tentativo di fermare la Nestlé e le opere che sta conducendo in Pakistan, ma la raccomandazione principale che vogliamo darvi è sempre la stessa: siamo noi a determinare l’andamento del mercato, attraverso ciò che acquistiamo o che non acquistiamo, con le scelte che compiamo abitualmente, quotidianamente. Scegliamo di chi essere e di chi non essere complici.
Quello che possiamo fare da subito è cessare l’acquisto di ogni prodotto Nestlé, non alimentando così una multinazionale che non è nuova allo sfruttamento di terre e popoli.
Leggete sempre attentamente le etichette di ogni prodotto in modo da conoscere e riconoscere gli ingredienti che contiene e a quale multinazionale questo appartenga.

Di seguito riportiamo l’elenco completo di tutti i marchi di acqua appartenenti alla Nestlé, ricordandovi che acquistando un qualsiasi prodotto di questa multinazionale, e questa regola vale sempre, si finanziano i crimini appena citati e molti altri.

Acqua a marchio Nestlé:  Aberfoyle – Acqua Panna – Acqua Vera – Al Manhal – Arrowhead – Contrex – Deer Park – Hépar – Ice Mountain – Levissima – Nałęczowianka – Nestlé Aquarel – Nestlé Pure Life – Ozarka – Pejo – Perrier – Poland Spring – Recoaro – Quézac – S. Pellegrino – San Bernardo – Vera – Viladrau – Vittel – Zephyrhills.

Per avere ulteriori informazioni su Nestlé, cliccate qui.

Chiudiamo con le parole di Peter Brabeck, ex presidente dell’azienda, che dichiarò un estremismo pensare che ognuno in quanto uomo debba avere diritto all’approvvigionamento dell’acqua.