Non siamo Stato noi: conosci i nostri principi

Questo è un servizio di pubblica informazione (con le chitarre!).

Nel caso vi fosse ancora qualche dubbio, ci sentiamo fortemente in obbligo e in dovere di esprimere tutto il nostro distacco e la nostra distanza dal concetto di Stato, inteso come confine, patria, identità comune resa dalla condivisione di leggi, obblighi, diritti e finanze (ovviamente tutto in teoria, ma questo non è un articolo che vuole focalizzarsi sulla critica della messa in pratica di questi).

Per quanto ci riguarda, i confini statali creano barriere ove in natura non ve ne sono, barriere che possono poi tendere a diventare anche qualcosa di ben più pericoloso, che sfocia in discriminazione, violenza, xenofobia e razzismo.

Per quanto ci riguarda, la patria è un concetto che crea sì identità e comunione, ma anche distacco, e, cosa ancor più grave, può creare scontri basati sulla differenza e sull’odio.

Per quanto ci riguarda, l’identità è un concetto estremamente importante e l’abbiamo dimostrato ogni volta che ci siamo soffermati a spiegare la nostra, di identità; crediamo fermamente che per portare avanti concetti e lotte importanti quali antispecismo e nonviolenza sia necessario innanzitutto spiegarsi e definirsi per non essere fraintesi e male inquadrati in un campo d’azione ancora troppo nebuloso.
Ma al tempo stesso crediamo che esistano diversi gradi di identità e riteniamo che quella nazionale sia inutile in peso positivo e a tratti pericolosa, perché anch’essa, come il concetto di confine statale, può portare ad atti di discriminazione, violenza, xenofobia e razzismo.

Vogliamo dire di più: non solo riteniamo i concetti di confine e patria sopravvalutati e quello di identità nazionale inutile in quanto non esprime niente se non, appunto, “sono nato entro il confine X”, ma non ci riconosciamo minimamente in tutto ciò che lo Stato rappresenta e meno che meno in quello italiano.

Non ci riconosciamo in uno Stato che obbliga a scegliere di destinare ogni anno una somma di denaro ad un’istituzione religiosa, siamo noi devoti a un culto o meno; al massimo si può decidere di destinarla all’unica istituzione non religiosa (sulla carta), ovvero lo Stato stesso.
Non ci riconosciamo in uno Stato che impone tasse a tutti ma non alla Chiesa Cattolica, che possiede tanti patrimoni immobiliari da far paura, uno Stato a sé e pedofili a bizzeffe.
Non ci riconosciamo in uno Stato che ci chiede denaro per reinvestirlo “senza se e senza ma” in opere quali le linee ad alta velocità (da leggersi voracità) e nella sperimentazione animale (da leggersi segregazione, tortura, uccisione di massa).
Non ci riconosciamo in uno Stato che ci propina il senso di orgoglio per la patria che si è liberata dal fascismo quando nemmeno un secolo dopo non è in grado di applicare quella semplice legge del 20 giugno 1952 meglio conosciuta come Apologia del fascismo e lascia che nel tempo prendano forma realtà quali Casapound, Fiamma Tricolore, Blocco Studentesco, La Foresta che Avanza etc.
Non ci riconosciamo in uno Stato che alla semplice domanda “condanniamo chi tenta di glorificare l’ideologia nazista o no?” decide di astenersi e non rispondere, dando così una risposta ancor più lampante.
Non ci riconosciamo in uno Stato che in nome della tradizione sfrutta, violenta e spegne milioni e milioni di vite non umane e lo stesso fa nel nome di un ipotetico progresso.
Non ci riconosciamo in uno Stato che non tutela le differenze identitarie ma ove può le evidenzia mettendole in cattiva luce, incoraggiando il gioco dei carnefici. Non dimentichiamo tutte le vittime dell’omofobia né quelle di genere.
Non ci riconosciamo in uno Stato che ha un esercito, che investe denaro pubblico in armi e che parla di guerra.
Non ci riconosciamo in uno Stato che parla di barconi kamikaze per avere un buon motivo per respingerli e chiudere le dannate frontiere.

Non ci riconosciamo nello Stato. Per questi motivi. E se non sono abbastanza, forse dovreste farvi qualche domanda.
I confini sono mentali. Valicarli è reale.

di Matilde Deschain

One thought on “Non siamo Stato noi: conosci i nostri principi

Comments are closed.