OGM, Italia: raccolta imminente, contaminazione avvenuta.

Il momento pare stia per arrivare: doveva essere il 10 ottobre, ora si parla del 12, ma comunque a breve avverrà la prima raccolta di mais geneticamente modificato Mon810 della Monsanto, seminato in Friuli ad inizio estate.
L’Italia è ufficialmente schiava delle decisioni agrarie imposte dall’Unione Europea che, a sua volta, è serva delle multinazionali del biotech e non solo. Con la decisione di dare il via libera alla coltivazione di mais -GM della Monsanto, l’UE ha di fatto condannato i paesi europei, i quali vengono privati della possibilità di opporsi a tali colture.
Il decreto antiministeriale uscito in Italia il 10 agosto scorso, che avrebbe dovuto vietare la coltivazione di mais -GM sul territorio, non è mai stato applicato, ma in realtà chi l’ha stilato sapeva perfettamente che sarebbe stato privo di efficacia.
In molti invocano la clausola di salvaguardia, ennesimo provvedimento maschera, impotente e incompleto in quanto può essere applicato dai paesi solo dopo che siano stati riscontrati danni causati dalle colture OGM; in questo caso, in Italia il mais geneticamente modificato si potrebbe vietare solo dopo che la sua coltivazione avrà provocato danni ai terreni, sterminato qualche specie animale o fatto ammalare persone.
campo di mais -GM di Futuragra Mentre Futuragra, l’associazione italiana di agricoltori favorevoli alle biotecnologie, annuncia soddisfatta l’approssimarsi della festa della prima trebbiatura di mais ogm italiano, in un campo di mais convenzionale in provincia di Pordenone, nei pressi delle coltivazioni di mais della Monsanto, si registrano le prime contaminazioni con la presenza del 10% di DNA transgenico.
Il problema è appunto questo, lo ripetiamo da molto tempo ormai, non basta sapere dove si trovano e quali sono le agricolture geneticamente modificate perché queste possano arrivare a contaminare colture convenzionali, tradizionali o biologiche anche a chilometri di distanza, attraverso l’impollinazione degli insetti o il vento.
Non vi sono leggi da invocare, non è più il tempo di attendere che qualcuno dall’alto prenda provvedimenti: ciò che serve è la disobbedienza civile, prendere posizione in merito, far sentire il proprio dissenso. Mobilitarsi dal basso come avvenuto in Colombia, dove la popolazione è riuscita, per il momento, a respingere la minaccia di vedersi imporre la coltivazione di sole sementi geneticamente modificate di proprietà di Grocery Manufacturers Association, Monsanto, Bayer CropScience, Dupont Pioneer e Dow AgroSciences.
Sabato 12 ottobre in molte città del mondo si terrà una marcia di protesta contro la Monsanto: tra le città aderenti c’è anche Roma, mentre è tuttora in corso l’annuale Disobbedienza civile per proteggere i Semi Tradizionali, iniziativa lanciata ogni anno dall’attivista indiana Vandana Shiva. Per questa occasione, noi di Earth Riot terremo una conferenza sempre il 12 ottobre a Bologna all’interno del Festival di Ecologia Profonda, durante la quale tratteremo anche della situazione attuale legata agli OGM.
Ma, oltre a questo, vogliamo farvi una proposta, ribelli, e lanciare un’iniziativa molto semplice da mettere in pratica: se siete contrari agli organismi geneticamente modificati, a multinazionali come Monsanto e simili, che puntano alla privatizzazione del cibo a discapito della salute globale, stampate questa immagine ed esponetela dove pensate sia maggiormente visibile.

calciaviagliogm campagna

Se vi vengono in mente altre iniziative che si potrebbero organizzare e attivare e provvedimenti da prendere… diteci la vostra, è l’ora di MOBILITARSI!!!