Olio di palma: le istituzioni rispondono, la lotta continua!

Nel novembre 2014, Earth Riot ha chiuso la raccolta firme inerente alla campagna #STOPOdP rivolta al Parlamento Europeo, attraverso la quale più di 5.000 persone hanno espresso la propria contrarietà all’importazione e all’utilizzo nei confini dell’UE dell’olio di palma.

Più volte abbiamo tenuto a specificare che la petizione da noi promossa non aveva lo scopo di riconoscere nelle istituzioni una qualche autorità e, tanto meno, riporre in loro la speranza di un qualche tipo di cambiamento.
La petizione abbinata alla campagna #STOPOdP voleva avere uno scopo e uno soltanto, quello di avvicinare le persone, di renderle consce del problema e partecipi attivamente di un cambiamento sociale che può provenire solo grazie a una più spiccata consapevolezza e responsabilità da parte di ogni singolo consumatore.

All’inizio questa campagna ricevette poco credito, ma, grazie all’impegno e alla costanza da noi espressa e a chi ci ha dato la possibilità di portare in giro per il paese la verità sul mercato dell’olio di palma invitandoci a festival e a tenere conferenze, i risultati presto si sono fatti sentire.

Lo scorso 22 aprile, finalmente, abbiamo ricevuto una risposta dal Parlamento Europeo che di seguito vi riportiamo, più per rispetto di chi ha firmato la petizione, che per un interesse da parte nostra nel diffondere il loro punto di vista che si conferma essere tanto scontato quanto privo di sostanza.
Questo rafforza la nostra tesi, ovvero che la lotta non si delega, che per ottenere dal mercato dei cambiamenti significativi e duraturi esiste una sola strada da percorrere: quella che passa attraverso il cambiamento di ognuno di noi.

Boicottare ogni singolo marchio e prodotto che contiene olio di palma, diffondere le informazioni e gli aggiornamenti forniti da noi, utilizzare gli strumenti di informazione pulita che trovate disponibili alla sezione STOPOdP del sito di Earth Riot; queste sono le modalità veramente efficaci, a disposizione di tutt* quant*, per fermare il mercato dell’olio di palma.

In due anni, grazie all’informazione pulita e al supporto di chi ci ha aiutato a diffonderla, e chi ancora lo fa, è stato possibile fissare due concetti fondamentali:

  1. se consumi olio di palma allora non sei vegan;
  2. l’olio di palma sostenibile o biologico non esiste.rspo fuck

Di seguito la comunicazione ricevuta dal Parlamento Europeo.

 

COMUNICAZIONE AI MEMBRI

Petizione n. 1591/2012, presentata da Matilde Ducco, cittadina italiana, su un divieto di importazione e produzione di olio di palma nell’Unione europea.

  1. Sintesi della petizione

La firmataria chiede in modo conciso di vietare l’importazione e la produzione di olio di palma nell’Unione europea. Sostiene che l’uso indiscriminato di tale prodotto (in alimenti, cosmetici, carburante, ecc.) è causa della deforestazione di vaste aree in Indonesia e in Malesia.

  1. Ricevibilità

Dichiarata ricevibile il 22 maggio 2013. La Commissione è stata invitata a fornire informazioni (articolo 216, paragrafo 6, del regolamento).

  1. Risposta della Commissione, ricevuta il 30 aprile 2014.

“La Commissione è consapevole del fatto che il consumo di determinati prodotti o materie prime può contribuire a causare la deforestazione e il degrado forestale. L’espansione delle piantagioni di olio di palma in alcune zone del Sudest asiatico ha portato alla sostituzione di vaste distese di foreste naturali e seminaturali con piantagioni industriali. In un recente studio finanziato dalla Commissione europea[1] sono stati identificati alcuni settori e materie prime potenzialmente legati ai processi di deforestazione. Altri studi sono stati effettuati dagli Stati membri, da ONG e ricercatori universitari, e il dibattito è tuttora in corso. Il divieto di importazione proposto dalla firmataria potrebbe sollevare questioni in merito al rispetto degli obblighi dell’Unione derivanti dagli accordi dell’OMC. Inoltre, anche se fosse giuridicamente possibile, anziché fornire una soluzione il divieto potrebbe semplicemente riorganizzare i flussi commerciali, spostando le importazioni dell’UE dall’Indonesia ad altri paesi/regioni, mentre altri importatori potrebbero fare il contrario. Il problema non riguarda soltanto l’importazione di olio di palma da parte dell’UE. Dal momento che i mercati mondiali degli olii vegetali sono strettamente connessi, la questione è complessa e richiede di essere affrontata in un quadro più ampio e a livello internazionale.

Conclusioni

La Commissione continuerà a promuovere discussioni e consultazioni al riguardo, in particolare nel quadro di una conferenza sul problema della deforestazione e il ruolo dell’Unione europea di fronte a tale sfida.”

[1]http://ec.europa.eu/environment/forests/impact_deforestation.htm

 

Le nostre conclusioni? La lotta continua, il cambiamento è nelle mani di ognuno di noi!evento raccolta firme stop odp

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