Pelangsi, storia di sopravvivenza

Pelangsi è il nome di un’area che si trova nella zona di Kuala Satung (Indonesia): 400 ettari di bosco che da tempo sono diventati il rifugio di un gran numero di orango costretti a scappare dalle foreste in cui sono nati e hanno vissuto a causa del costante disboscamento perpetrato per mano di quelle multinazionali che hanno interesse nella piantagione di palme da olio.

Il mercato dell’olio di palma è tra le principali cause delle massicce deforestazioni che oltre a privare del giusto ricambio di ossigeno l’intero Pianeta, minando l’equilibrio climatico che per natura queste foreste offrono, lascia senza casa migliaia di orango, che spesso rimangono uccisi nelle opere di abbattimento degli alberi.

Ma da qualche mese Pelangsi non è solo il nome di quest’area.
Questa è la storia di uno di questi sfortunati orango, in cui l’istinto di sopravvivenza ha prevalso su tutto il resto.
Questo orango, al quale è stato dato il nome dell’area nella quale è stato trovato, salvato e curato da Animal Rescue International, era rimasto prigioniero di una delle trappole piazzate dai cacciatori locali.

Per 10 giorni è rimasto senza cibo e senza acqua, provocandosi gravi ferite alla mano imprigionata nella trappola nel tentativo di staccarsela per poter ritrovare la libertà.
Pelangsi ha subito un intervento di 5 ore per sistemare le ferite riportate e presto potrà  tornare nella sua foresta… ma senza  sapere quali altri pericoli potrebbero attenderlo.

Questa è solo una delle tante vicende che accadono ogni giorno, diretta conseguenza dell’irrispettoso operato delle corporazioni che non hanno alcun interesse nel preservare la natura.

Potrebbe sembrarvi riduttivo parlare della storia di uno solo di questi orango o di uno solo dei popoli che vengono cacciati dalle proprie terre di origine per i soli interessi di una determinata azienda, oppure parlare di una sola area disboscata; tutto questo, però, serve a capire quello che sta accadendo nel Mondo, perché non esiste solo quello che possiamo vedere direttamente con i nostri occhi, anzi, spesso le cose peggiori accadono lontano, dove noi non possiamo vedere, così che noi non possiamo sapere… e di come azioni quotidiane che commettiamo nelle nostre città ricadano sulla sopravvivenza di altre aree, popolazioni e animali.

Le grandi multinazionali devastano l’ambiente non curandosi di chi lo abita per poter produrre sempre più prodotti e sempre più velocemente.
Ognuno di noi, però, nel proprio piccolo può fare la differenza attraverso gesti quotidiani, leggendo le etichette dei prodotti, informandosi sulla loro provenienza, decidendo di acquistarne uno piuttosto di un altro…

Dal 12 al 18 novembre si terrà la prima settimana dedicata all’Abolizione dell’olio di palma.
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