RIPRENDIAMOCI LA VITA

Buongiorno, ribelli! Riceviamo e inoltriamo l’articolo che ci è giunto dai ribelli del Libero Orto di Latina, una realtà che può sorgere in ogni città, contro la cementificazione, le speculazioni, l’appropriazione indebita sulla natura che dovrebbe essere concepita come spazio di libertà, da vivere e lasciar vivere, perché la Terra non appartiene a nessuno, ci ospita insieme a infinite altre specie vegetali e animali ed è nostro compito preservarla.

Il Guerrilla Gardening è una pratica di riappropriazione degli spazi urbani le cui origini, nella sua forma organizzata, risalgono agli anni ’70. Consiste nella piantumazione clandestina (ovvero non autorizzata dalle istituzioni) di piante ad uso collettivo, solitamente in aree periferiche abbandonate o semi-abbandonate.
Tale pratica, che spesso si collega a visioni come la permacoltura o l’agricoltura naturale, nasce come critica del tessuto urbano e volge a distruggere e riconcepire gli spazi della città, trasformandoli in luoghi d’incontro, laboratori di autoproduzione e spazi di gratuità.

A Latina, dal febbraio 2011, il progetto Libero Orto ha cominciato a rispondere a questa esigenza di libertà: sulle rovine semi-abbandonate del Parco S.Marco – di fronte all’ospedale cittadino – una cittadella verde è sorta per contrastare gli attacchi dei cementieri alla popolazione. Un luogo di incontro, una riscoperta della propria individualità e delle proprie possibilità, una grande festa di solstizio o equinozio, anche questo è il Libero Orto.

Nei quattro anni di attività, più di 50 alberi sono stati messi in campo, a concretizzare un mondo immaginato dove sia possibile avere una mela senza dover lavorare, dove si possa costruire insieme la città come più ci piace, senza chiedere il permesso a nessuno.

Oggi questa realtà è in pericolo, minacciata dalle mire cementizie dei palazzinari ancora puzzolenti di camorra e speculazione; per cui, ora più che mai, lanciamo il nostro appello a chi ancora desidera una vita al di fuori delle maglie oppressive del mercato, dello sfruttamento, del profitto e dell’alienazione ingrandnedo la sua tribù, fatta di alberi, uomini, insetti e qualsiasi essere vivente lotti per la sua autodeterminazione, in un mondo più verde e meno industriale.
Insieme, un albero alla volta.

Libero Orto è Guerrilla Gardening, non è “lotta al degrado”.

Libero Orto è riallacciare i rapporti con la natura che l’industrializzazione ha reciso per esigenze di mercato.

Libero Orto non si indigna sui social, combatte l’ingiustizia sul campo.

Libero Orto è più di una visione, è una realtà.

Libero Orto sei tu, se lo vuoi.

G & S.

 

Per maggiori info: Il cencio