Se lo vende McDonald’s allora non è vegano

Il ragionamento dovrebbe essere immediato: basta condurre una rapida ricerca e verificare i fornitori di McDonald’s Italia per capire che la presunta sostenibilità spacciata è solo una facciata.
Ma chi si preoccupa di etica e sostenibilità, come chi si sente parte del movimento vegano antispecista, riesce a fare questo collegamento?
Ci siamo posti questa domanda quando, di recente, McDonald’s Italia ha annunciato che entro la fine dell’anno introdurrà una scelta vegan nel proprio menu.

Il fornitore principale di carne di manzo, in Italia, di questa multinazionale è Cremonini, azienda emiliana che rifornisce anche i supermercati Coop ed è proprietaria dei distributori automatici presenti in stazioni ferroviarie, aeroporti, e uffici, di Road House Grill e delle catene di autogrill Cheff Express.
Forse alcuni l’avranno dimenticato, i più giovani probabilmente neanche lo sapranno, ma Cremonini, prima dell’avvento di McDonald’s in Italia, possedeva la catena di fast food Burghy, successivamente assorbita dal colosso americano, con cui siglò però un contratto affinché garantisse le forniture di carne bovina.

Il 100% della carne bovina proviene da Cremonini, più precisamente dal gruppo Inalca, una società satellite che nel 2013 ha fornito 10.000 tonnellate di manzo a McDonald’s Italia.

Per questo accettare di consumare il panino vegan di McDonald’s significa finanziare direttamente l’industria della carne e dei derivati.

Ma andiamo avanti, perché McDonald’s non utilizza solo manzo. Il secondo più grande fornitore italiano infatti è Amadori, che attualmente rifornisce la catena di fast food con 5.300 tonnellate annue di polli, ma che punta presto a raggiungere le 9.000.

E se la presenza di questi due colossi nostrani dello sfruttamento animale non bastasse per comprendere l’incoerenza di consumare anche solo un bicchiere d’acqua presso McDonald’s, vi segnaliamo anche la presenza di Parmareggio, dei salumi Beretta e della ditta danese Espersen, che fornisce il pesce surgelato.

E, per far quadrare il cerchio, non poteva mancare la presenza di olio di palma, sostanza che McDonald’s utilizza per le sue fritture mischiata ad altri tre tipi di oli, come tempo fa avevamo già denunciato attraverso una nostra indagine, “Chi frigge McDonald’s”, sempre inerente ai fornitori di questa multinazionale.

Ovviamente non sono solo questi i fornitori di McDonald’s Italia. All’interno dei fast food si possono trovare anche prodotti Coca Cola, Nestlé e altri ingredienti forniti da Ferrero, Danone, Granarolo, Kraft, Unilever e Barilla, tutte multinazionali di spicco nel campo della deforestazione, dello sfruttamento animale e dei popoli, di quello dei lavoratori, oltre ad essere finanziatori del mercato delle armi, e molto altro.

Criminali che ospitano altri criminali, dunque, che dovrebbero invogliare a prendere le distanze dai fast food McDonald’s, un boicottaggio che più completo non potrebbe essere, dove in un colpo solo si arreca un danno economico a più multinazionali oltre che all’industria della carne e dei derivati.

cartellone completo mc

Perché è di questo che si tratta. McDonald’s è solo un simbolo di quell’industria della carne che sta alla base dei problemi più gravi che affliggono il pianeta: deforestazione, emissione di gas serra, fame nel mondo, sfruttamento di intere popolazioni, di lavoratori, di lavoro minorile e di animali.
McDonald’s è un simbolo, come lo è Burger King o KFC, che di recente e salito agli onori delle cronache per un’indagine che ha svelato le condizioni di nonvita in cui giacciono i polli in attesa di essere giustiziati per essere commercializzati da questa multinazionale: 35 giorni di schiavitù per poi essere soffocati col gas e tagliati a pezzi.
Ma quella che va ricercata non deve essere, diversamente da come vogliano far credere diverse istituzioni ed enti di certificazione, una migliore qualità di vita da offrire all’animale prima di essere giustiziato, ma la sua liberazione immediata, che non può di certo avvenire attraverso l’opera di mercificazione ideologica condotta da multinazionali e simili.

Per questo non ci deve stupire che tra gli sponsor ed espositori di Expo 2015 figuri la partecipazione di McDonald’s, considerando che questa fiera della prevaricazione ambientale, animale e sociale promuove un concetto di “benessere animale” che prevede la morte degli stessi a favore di consumismo e capitalismo.

Quella a dover essere sostenuta e alimentata deve sempre essere una crescente cultura della nonviolenza che non ha nulla a che fare con multinazionali, industrie e mercati che da decenni esportano in ogni parte del mondo atti di violenza mirati al mero guadagno, né con una società che permette e promuove e ci ha abituato ad accettare passivamente tutto questo, senza alcun rispetto per la vita altrui, senza preoccupazione nei confronti di un Pianeta che non è inesauribile.

Fonti

Repubblica

CesenaToday

PerSapernediPiù

12 thoughts on “Se lo vende McDonald’s allora non è vegano

  1. mi piacerebbe che questa protesta fosse fatta ancha a Ravenna, c’è un punto “fantastico” : Mirabilandia, McDonald’s, Zoosafari e Steakhouse tutti insieme !!!!
    come fare ?

    • Tu hai esperienza di presidi? Potresti occuparti di prendere i permessi necessari per lo svolgimento della protesta? Sei un’attivista singola o fai parte di qualche gruppo?

      • collaboro con Essere Animali, posso interessarmi per i permessi, ma credo che non sarà una cosa immediata, quì a ravenna sono un pò lunghi…
        dovrei anche sapere a nome di chi chiederli e che cosa si farà di preciso

        • puoi partecipare al presidio che si terrà a Modena l’11 aprile? Così parliamo per bene di tutto quanto, però ti dico già che questa mobilitazione è dal basso, senza sigle si alcun tipo e quindi neanche la presenza di associazioni come Essere Animali, Lav, Oipa ecc…

  2. ciao, negli anni 80 e 90 ho presidiato i Mc Crime con Dave Morris ed Helen Steel di London Greenpeace, credo che conosciate la loro storia. Sono anni che vorrei rifarlo qui in Italia, c’è qualcuno nella mia città (Trento) interessato? sono un’attivita singolo, farlo da solo non ha molto impatto…

    • Certo che conosciamo la storia :) le nostre proteste nascono anche da quelle vicende.
      Il fatto che tu sia un attivista singolo è un bene perché vogliamo mantenere quella campagna il più libertaria possibile, dal basso, libera da associazioni, partiti e sigle di ogni tipo, ma unita solo dai principi di antispecismo e nonviolenza.
      Sei su facebook per caso? Se ci dai un tuo contatto di qualche tipo possiamo cercare di metterti in comunicazione con altr* attivist*, la campagna #OccupyMcDonaldsTOUR è solo agli inizi, c’è tempo.
      Grazie per averci scritto intanto!

        • Spargiamo un po’ la voce e ti facciamo sapere, c’è la mettiamo tutta perché si possa fare, anche solo altre 3 persone basterebbero per un po’ di volantinaggio e l’esposizione di uno striscione, ti faremo sapere 😉

  3. nessun problema per lasciare fuori le associazioni, però l’11 a modena non ci sarò, mi spiace…..

        • Comprensibilissimo, noi accettiamo nostro malgrado di utilizzarlo esclusivamente perché ci permette di raggiungere con facilità più persone, ma spesso meditiamo di abbandonarlo.
          Ci sentiamo via mail allora e cerchiamo con calma di capire come organizzare, intanto c’è tempo, da qua a giugno ci sono già molte date segnate, vediamo quando piazzarlo.
          Ci sentiamo presto!

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