Siamo tutt* notav: le idee non si fermano!

La figura dell’attivista per la liberazione umana, animale o della Terra troppo spesso viene vista con timore da chi non è dentro alle dinamiche di lotta, quasi con disprezzo: “andate a lavorare!” è l’esclamazione più gettonata tra chi passando da un presidio giudica senza essersi informato su cosa stia succedendo, e senza capire che le persone additate stanno fornendo un servizio gratuito alla comunità.
Viviamo in un mondo strano, nel quale la maggior parte delle persone preferisce dare credito a media spesso pilotati da istituzioni corrotte, invece che ascoltare e sostenere l’informazione diffusa da liberi cittadini che nel farlo non hanno alcun secondo fine o interesse malcelato, se non quello di preservare l’integrità ambientale.
Quando poi si tratta di attivist* notav, il più delle volte le persone non sono neanche disposte a instaurare un dialogo, etichettando a priori come terroristi chi neanche si ha avuto la pazienza o il buon gusto di conoscere prima di giudicare. Questo perché forse è più comodo non andare oltre la superficie delle questioni, accogliendo come unica verità possibile quella diramata da giornali e televisione con l’atteggiamento di chi rifiuta di esporsi se il problema non lo tocca direttamente., la “verità” capillare, che è talmente diffusa da non poter essere ignorata. Ecco come vanno le cose.
Comportamenti passivi dell’opinione pubblica che di fatto rafforzano quegli atti di repressione subiti da chi invece ha deciso o è obbligato a lottare, elargiti da quelle stesse realtà che creano quei problemi, ma che tentano di far ricadere la colpa su chi si impegna a diffondere la verità, screditando, diffamando e minacciando gli/le attivist*/persone in questione.

In questi ultimi giorni molte realtà, blogger, singole persone liguri e piemontesi, che da quest’estate a oggi si sono prodigate a denunciare la presenza di amianto nei cantieri del Terzo Valico, sono soggette a minaccia di denuncia da parte di Co.Civ, consorzio che porta avanti questa “grande opera”, e che da sempre tenta di mascherare la verità.
Infatti la possibilità che gli scavi necessari per la realizzazione del Terzo Valico liberino amianto nell’ambiente è un pericolo denunciato fin dagli inizi, oltre tre anni fa, dai singoli cittadini che si sono visti espropriare la casa, buttare giù palazzi, sfigurare vallate a causa di questo progetto.
Ora Co.Civ, seguendo fedelmente il suo modus operandi, tenta di screditare e negare l’evidenza dei fatti minacciando di denunciare chi si è impegnato nel diffondere la verità e ogni giorno si dedica alla protezione dei territori, una strategia, tra l’altro, consona a chi sa di essere dalla parte del torto e di stampo decisamente fascista.
Le persone che da anni si impegnano nella difesa dei territori, dalla Val Susa alla Val Polcevera, passando per la Val Bormida, la Val Verde, la Valle Scrivia, la Val Lemme, lottano anche per chi non può, non vuole esporsi, o non ha ancora capito quale sia la strada giusta da percorrere.
Queste persone meriterebbero rispetto, gratitudine e sostegno da chi si ritiene, o pensa di essere, un libero cittadino.

Questo è l’appello che vogliamo lanciare oggi: non lasciamol* sol*, smettiamo di pensare che se un problema non ci tocca da vicino allora non ci riguarda, perché siamo tutti abitanti della stessa Terra e il primo pensiero che passa per la testa dovrebbe essere di solidarietà nei confronti di chi, disinteressatamente dedica la propria vita a difendere ideali di libertà che si proiettano anche su chi queste persone le denigra.

occupazione cantiere radimero

L’occupazione del cantiere di Radimero ad Arquata.

Quello che invece ancora non hanno imparato realtà come Co.Civ, che calpestano la libertà di territori e persone per ragioni di mero guadagno, è che notav non è un gruppo o una realtà in particolare, notav è un’idea e le idee non si denunciano, non si possono fermare o ingabbiare, e se si tocca una persona che sostiene queste idee allora si toccano tutt*.

Per questo #siamotuttinotav, per questo vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà a chi ogni giorno si impegna a diffondere la verità e lotta per la liberazione terrestre, attraverso le azioni che nuovamente sono andate in scena in questi ultimi giorni: dall’occupazione del cantiere di Radimero ad Arquata Scrivia domenica 27 settembre, all’incursione nella cava di Cravasco di venerdì 25 settembre per dire ancora una volta NO AMIANTO.

Incursione nella cava di Cravasco.

Incursione nella cava di Cravasco.

Questo appello di solidarietà nei confronti dei/delle attivist* notav, lo vogliamo esprimere anche attraverso l’immagine che segue, che vi invitiamo a scaricare, condividere e magari inserire come vostra foto del profilo se avete un account in rete: #siamotuttinotav! Ora e sempre resistenza!
cociv denuncia anche me

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