The Real Avatar: la tribù minacciata dalla bauxite

Le tribù indigene fanno parte della storia della Terra, ultimo baluardo a difesa dei territori ancora incontaminati contro la sempre più pressante minaccia portata dal capitalismo, dal consumismo, da quello che in molti si ostinano a definire “progresso”.
Popolazioni indigene che si battono per impedire la colonizzazione e la devastazione delle terre abitate da sempre, che a turno cadono preda di multinazionali minerarie, delle industrie alimentare, cartacea, petrolifera a ritmi preoccupanti.
La persecuzione quotidiana subita da questi popoli non conosce limiti: violenze, torture e omicidi sono pratiche usuali dispensate da milizie locali e squadroni della morte appositamente assoldati dalle aziende di turno per eliminare chi viene considerato solo un ostacolo al mero guadagno.
Il naturale lavoro di preservazione e tutela della Terra condotto da questi popoli dovrebbe essere riconosciuto, apprezzato e protetto a sua volta, e invece molti componenti delle varie tribù spesso si spengono nel silenzio, senza che di loro rimanga memoria, assassinati da chi ha svenduto la propria vita al dio denaro.

Oggi vogliamo denunciare le violenze subite dalla tribù indigena dei Dongria Kondh, che abitano le colline Niyamgiri dell’India orientale, territorio e popolazione minacciate dalla multinazionale mineraria inglese Vedanta.

Un impianto di questa multinazionale, che vuole colonizzare le zone per l’estrazione di bauxite, è già presente a valle e, a seguito dell’inquinamento delle falde acquifere, era stata battuta dal popolo tribale per mezzo di una causa ai suoi danni.
Recentemente però Vedanta ha ripreso le azioni di persecuzione ai danni dei Dongria Kondh, forzandoli ad abbandonare le terre abitate privandoli del cibo e delle principali forme di sostentamento.
Se la multinazionale inglese riuscirà a mettere le mani sulla collina avvierà una produzione di bauxite che arriverebbe a toccare i 17 milioni di tonnellate, facendo così intravedere all’orizzonte i danni ambientali che la Malesia sta già attraversando, soffocata da una polvere rosso scura che può causare malattie alla pelle e il possibile aumento dei casi di cancro.
La bauxite in questi ultimi tempi ha visto un picco della sua produzione, dando vita a una corsa alle miniere per aggiudicarsi un minerale utilizzato nella realizzazione di alluminio, carta vetrata, materiali lucidanti e impiegato nelle operazioni di fratturazione idraulica (fracking) per l’estrazione di gas e petrolio da scisti di roccia.

La realizzazione di questo articolo, come nel caso di quello inerente alla guerra segreta in corso nella West Papua e quello che denuncia la tratta degli schiavi umani e animali legata al mercato del coltan e del cobalto, è stata possibile grazie alle segnalazioni di chi ci segue.
Invitiamo quindi i lettori e le lettrici del blog di Earth Riot a fare la stessa cosa, al fine di rendere l’informazione dal basso sempre più completa e coprire quegli argomenti che vengono ignorati dai media tradizionali.