Tra sostanze tossiche, moria d’api e aria irrespirabile, la lotta agli OGM continua.

Aggiornamento settimanale sulla questione OGM e pesticidi, argomenti che stanno prendendo sempre più campo in questi ultimi tempi. Ricordiamo a tutti del questionario promosso dall’UE per ottenere dai cittadini un parere in merito e che avrà scadenza il prossimo 15 aprile. Vi esortiamo nuovamente alla compilazione per far valere la nostra volontà.

Notizie si susseguono giorno dopo giorno, alcune rassicuranti, altre meno, ma tutte utili a capire come l’impiego di organismi geneticamente modificati, e quindi di grosse quantità di pesticidi, tocchi tutti quanti, causando danni tanto all’ambiente, quanto alla salute di persone e animali.
Da tempo, ormai, parliamo delle conseguenze che l’utilizzo di OGM porterebbe con sé: una di queste è rappresentata dall’impiego di grandi quantità di pesticidi e sostanze tossiche indispensabili per la crescita delle colture geneticamente modificate.
Questi organismi hanno bisogno di input chimici esterni per potersi sviluppare, in quanto privi del materiale genetico necessario per la crescita. In pratica, hanno bisogno dell’impiego di veleno che, oltre a resistere all’interno della pianta (giungendo fino ai nostri piatti), si disperde sui terreni, nell’aria e nell’acqua, causando numerosi danni.

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Abbiamo già molti esempi a disposizione che testimoniano quanto detto, come la condizione in cui vivono attualmente i cittadini di Conegliano, costretti a barricarsi in casa perché l’uso di pesticidi nei campi della zona ha reso l’aria irrespirabile.
I bambini non possono giocare per strada, le finestre delle case devono restare chiuse anche nei mesi più caldi per il rischio di intossicazione, una triste realtà che si diffonderebbe a macchia d’olio se fosse dato il via libera all’aumento delle coltivazioni di OGM.
Pesticidi e sostanze chimiche che, presenti sulle piante e dispersi nell’aria, provocano la moria di numerosi insetti indispensabili per la sopravvivenza degli ecosistemi, grazie al lavoro di impollinazione che compiono per natura, garantendo così la riproduzione delle piante.
Prime tra loro le api, senza le quali il genere umano sarebbe a rischio di estinzione: il lavoro da loro svolto è fondamentale per la tutela della biodiversità e quindi della vita in sé. La loro, invece, è attualmente minacciata dai pesticidi, in particolare i neonicotinoidi prodotti da mostri come Bayer, Basf e dalla svizzera Syngenta, che stanno sterminando questi fantastici esseri viventi.
I pesticidi non vengono solo spruzzati sulle colture OGM, ma i principi attivi vengono inseriti nei semi già al momento della loro produzione in laboratorio: le colture di mais, colza, girasole e cotone contengono al loro interno Clothianidin, Thiamethoxam e Imidacloprid, i tre veleni che, assemblati, danno vita ai neonicotinoidi.
Un processo svolto allo scopo di creare piante già velenose che possano così resistere ai pesticidi che le stesse multinazionali produttrici di semi mettono in commercio, tutti aspetti che causano la moria di insetti e altri animali, la serialità dei terreni e gravissimi danni alla salute delle persone… e ovviamente provocano anche un aumento di profitto non trascurabile per quelle stesse multinazionali criminali (motivo per cui compiono tutto questo).
Danni alla salute delle persone che continuano a non essere chiari: le multinazionali del settore, infatti, vorrebbero ottenere il via libera al commercio di OGM senza aver condotto studi sufficienti a chiarire i reali effetti di questi organismi sull’uomo.
In India, proprio in questi giorni, la Monsanto ha condotto dei test per verificare gli effetti della varietà GM di mais MON89034xNK603, ottenuto dall’incrocio di altre due tipologie di mais transgenici contenenti proteine insetticide e enzimi resistenti all’azione dell’erbicida Roundup, contenente glifosato, prodotto e commercializzato dalla stessa multinazionale.
I test, fortunatamente, non hanno dato alcuna certezza sugli effetti che scaturirebbero dall’utilizzo di questo mais GM, la cui produzione, quindi, al momento pare restare in stand-by.
Un altro dietrofront, almeno per il momento, lo ha fatto registrare la multinazionale tedesca BASF Plant Science (produttrice anch’essa di neonicotinoidi), ritirando la richiesta fatta all’UE per ottenere il via libera al commercio nei paesi della comunità europea della patata geneticamente modificata.
In Europa, la Basf ha chiuso i maggiori centri di ricerca concentrando il propri affari sul mercato USA, azione che dovrebbe far ben sperare (per gli europei), ma non dobbiamo dimenticare che le piante OGM sono infestanti nei confronti di quelle naturali.
Questo significa che anche i prodotti provenienti da coltivazioni biologiche, o meglio ancora non trattate, potrebbero aver subito una contaminazione e trasportare con sé frammenti di OGM.
Privilegiamo quindi i prodotti a km 0, biologici o ancor meglio non trattati, facciamo i nostri acquisti dai piccoli commercianti anziché nei supermercati e informiamoci sulla provenienza degli alimenti.