TUTT* UNIT* CONTRO TUTTO!

Aderendo allo sciopero, cui abbiamo preso attivamente parte, ieri non abbiamo pubblicato alcun articolo e oggi vi proponiamo alcune righe sulla giornata ribelle trascorsa.

Lo sciopero generale di ieri, 14 novembre, ha visto scendere in piazza molte città italiane ed europee, migliaia di persone tra studenti, precari, lavoratori, disoccupati, tutti uniti a manifestare per un unico grande fine riprendersi il proprio futuro e lanciando a chi ci governa un messaggio molto importante: la coscienza delle persone si sta risvegliando!!!
La giornata del 14 ci consegna un dato incoraggiante: il nostro popolo non è composto solo da chi passa la notte fuori dai negozi in attesa che esca il nuovo iQualcosa… ieri il cuore pulsante di ogni corteo è stato animato da giovani studenti, universitari e non, che ormai si rendono conto di come il loro futuro sia gradualmente sempre più ammanettato da chi ufficialmente dice di tutelarlo.
La grande partecipazione di ieri a ogni singola manifestazione non la si deve di certo ai sindacati come la CGIL (che ha promosso uno sciopero di sole 4 ore), sempre preoccupati a tenere comizi in piazza per raccontarsi tra di loro la stessa storiella ormai da decenni, piuttosto che lavorare per incrementare un’unione dei movimenti che sempre di più sta prendendo forma, unico mezzo efficace per contrastare chi ci opprime.
La mobilitazione di ieri è il frutto del disagio generale di tante singole persone, persone che insieme fanno un popolo unito, non da bandiere o da simboli politici, ma dal desiderio comune di tutelare la propria vita, di difendere il proprio diritto allo studio e al lavoro, affermando che la differenza non la fanno i partiti o i sindacati ma la coscienza collettiva delle persone, tutte unite contro la crisi.
L’unione dei movimenti è fondamentale per poter contrastare chi dall’alto pensa di poter giocare con le vite di chi governa… le varie lotte che si portano avanti separate le une dalle altre è proprio il punto debole che non ci permette di ottenere risultati significativi.
Scendere in piazza a protestare contro i tagli alla sanità, all’istruzione, alle pensioni, significa opporsi anche a tutte quelle inutili “grandi opere” come l’alta velocità che vengono finanziate con i soldi sottratti a tali servizi.
A Torino e a Genova le manifestazioni si sono contraddistinte per la grande coscienza collettiva espressa: spezzoni di vari istituti superiori e università che esponevano bandiere NO TAV, ricordando le lotte che ogni giorno in Val Susa, Valle Scrivia e Valpolcevera si portano avanti, protestando per i corsi di studio che vengono chiusi per poter aprire nuove gallerie… questa è la consapevolezza che tutti dovremmo raggiungere.
Il 16 novembre il meridione sarà interessato da nuovi scioperi e cortei, con la speranza che possa rafforzarsi il significato che la giornata del 14 ha espresso, e che azioni Nonviolente, ma efficaci,  mirate a manifestare il proprio disagio, siano sempre più frequenti.
Come quelle messe in pratica a Pisa, ad esempio, dove dopo due anni è stato nuovamente srotolato uno striscione giù dalla torre pendente con la scritta Rise up, non paghiamo la vostra crisi, mentre all’ingresso del palazzo della Provincia sono state deposte macerie da alcuni studenti per denunciare lo stato disastroso delle scuole e delle aule.
O azioni come quelle di Torino, Napoli, Catania, Modena e altre città con l’occupazione delle stazioni ferroviarie, Bologna con l’occupazione della sede della Cisl e Genova con il blocco della sopraelevata sulla quale ha marciato il corteo per poi giungere al terminal traghetti del porto.
Nel piemontese si prosegue oggi con nuove iniziative appena dopo gli scontri avvenuti in Val Susa proprio ieri, alle ore 18.00 con un presidio internazionale di Susa S. Giuliano e alle ore 21.00 a Bussoleno, nella sala consiliare, con un’assemblea-dibattito sul processo NO TAV del 21 Novembre a Torino e

locandina del corteo di sabato 17 novembre nella Valpolcevera

sul piano trivelle di questi giorni a Susa, mentre nel capoluogo ligure le proteste riprenderanno sabato 17 con un corteo in Valpolcevera per sottolineare nuovamente il NO al Terzo Valico, l’alta velocità Genova-Tortona, un’altra giornata per tutelare il proprio futuro, per difendere e preservare la propria terra, un’altra occasione per mettere in pratica l’unione dei movimenti, perché è tutto collegato, perché la nostra forza risiede nella coscienza collettiva che sempre più si sta diffondendo.

E, ultimo ma non meno importante, esprimiamo solidarietà agli arrestati di ieri, persone come noi, persone che si vedono rubato il futuro, vittime delle forze del disordine che nient’altro sanno fare se non attaccare e reprimere con violenza.

ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!