UCCIDERESTI PER UN PAIO DI JEANS?

esempio di jeans con effetto slavato

Avete presente i jeans con l’effetto slavato, usurato, che possiamo trovare praticamente in ogni negozio di moda? La loro produzione costa la salute e la vita di molti operai impiegati in tutti quegli stabilimenti dove viene effettuata la tecnica di sabbiatura. Sicuramente nessuno di noi arriverebbe al punto di uccidere per avere un paio di jeans, ma siamo sicuri che quelli riposti nei nostri armadi o che stiamo indossando non abbiano causato la morte di qualcuno?

La tecnica della sabbiatura (sandblasting), per donare al jeans quell’aspetto di usato, consiste nel dirigere sabbia sul capo, tramite un bocchettone ad aria compressa,

sabbiatura

ma la silice che essa contiene è molto dannosa per la salute degli operai che si ritrovano ad inalarla in continuazione e può provocare la silicosi (fibroma polmonare) o addirittura tumori ai polmoni, con conseguenze letali.

L’unione Europea tempo fa ha deciso di vietare questa tecnica di lavorazione se la silice contenuta nella sabbia è superiore all’1%; per questa ragione grandi marchi della moda mondiale come Cavalli e Dolce&Gabbana hanno deciso di spostare le proprie fabbriche in Paesi dove questa restrizione non esiste come Bangladesh, Cina e Turchia.
Solo quest’ultima nel 2009 ha imposto il divieto dell’utilizzo della tecnica di sabbiatura, mentre negli altri Paesi è tuttora permessa. Ovviamente, per semplificare le cose, questi grandi marchi hanno deciso di spostare le proprie produzioni in zone del Mondo dove lo sfruttamento dei lavoratori e la noncuranza dei loro diritti è prassi comune.
In questi stabilimenti non vengono utilizzate alcune norme di protezione e prevenzione per gli operai, che spesso non dispongono nemmeno della mascherina di protezione oltre che di un apparato di aspirazione delle polveri a norma.

Forse, alcuni di voi, a questo punto, potrebbero domandarsi perché se queste persone corrono il rischio di ammalarsi allora accettano di lavorare in posti del genere.

Perché, evidentemente, non hanno altra scelta, perché il lavoro manca ovunque ed in Paesi come Bangladesh e Cina il livello di povertà costringe le persone ad accettare anche l’impiego più pericoloso e perché siamo quasi certi che chi li assume non li metta al corrente dei rischi che comporta questo impiego. Tutto questo è sempre avvenuto, non accade solo oggi in Cina e Bangladesh, è accaduto anche in Italia in stabilimenti diversi, ma con al comando sempre persone senza scrupoli, senza rispetto (per avere un esempio, leggere la triste storia del caso ACNA di Cengio).

Nel 2011 è nata la campagna Abiti Puliti che vogliamo segnalarvi e alla quale ci uniamo, che chiede alle aziende di mettere in pratica adeguati controlli per la salute dei lavoratori; ai Governi di quei Paesi dove la sabbiatura è ancora permessa chiediamo di adottare leggi che la vietino e all’Unione Europea di bloccare le importazioni di jeans sabbiati in modo che la loro produzione possa calare.

A noi consumatori invece spetta il dovere di far girare queste informazioni, di verificare al momento dell’acquisto di un prodotto la sua provenienza, le tecniche che sono state usate per produrlo, chiedere a tutti quei marchi che con leggerezza continuano ad utilizzare la sabbiatura illegale di cessare con questa pratica e fino ad allora di boicottarli, considerando, tra l’altro, che esisterebbe già un’alternativa ecologica e biodegradabile chiamata eco-aging, che fa uso di sostanze vegetali per ottenere il medesimo risultato.

Vestirsi non può e non deve costare la vita di un’altra persona
o di qualsiasi essere vivente.
Non renderti complice di tutto questo.