Un contadino cambogiano espropriato ogni lattina di Coca Cola consumata!

Quanto può far male una bibita? Quanti danni hanno provocato la sua produzione prima e il suo consumo poi?
Le giornate di ogni persona sono scandite da innumerevoli azioni, ma spesso non si pensa che molte di queste, anche le più semplici come acquistare e consumare una bottiglietta o lattina di una nota bibita, racchiudono innumerevoli conseguenze, dirette e indirette.
In questo si incorre quando si va incontro al consumo di bevande a marchio Coca Cola e PepsiCo., bibite ad altissimo contenuto di caffeina e di zuccheri (40 gr in una lattina di Coca Cola) che incrementano il rischio di contrarre patologie come il diabete e l’obesità.
Questa è la causa finale del consumo di queste bevande; ma nella lattina che si acquista non ci sono solo zucchero, caffeina, coloranti e sostanze chimiche varie… vi sono ingredienti che in etichetta non vengono segnalati come diritti umani calpestati, popoli sfruttati, terre espropriate e rese sterili dalle monocolture intensive.
Cosa c’entra la Coca Cola?
Ci troviamo al cospetto di nuove forme di colonialismo: si chiama land grabbing. Le multinazionali, direttamente o incaricando aziende terze, individuano i terreni adatti alla produzione delle risorse di cui hanno bisogno per i loro traffici e l’appropriazione indebita prende forma: contadini e intere popolazioni a cui vengono sottratte le terre, privati di ogni forma di sostentamento e spesso della casa.
Questo è ciò che sta accadendo soprattutto in Brasile e Cambogia, dove le aziende produttrici di zucchero (la multinazionale Bunge su tutte che rifornisce appunto la Coca Cola) stanno colonizzando le terre per aumentare le piantagioni di canne da zucchero, quando nel mondo ci sono già 31.000.000 di ettari di terreni utilizzati a tale scopo. L’ennesimo sfruttamento, un altro prodotto oltre ogni più ragionevole necessità solo perché alcune multinazionali ne fanno una grande domanda… ma perché hanno bisogno di grandi quantità di zucchero? Semplice, perché continuano ad esserci persone che consumano queste bevande, ignare di ciò che questo comporta o indifferenti, ma il punto è esattamente questo: se non si crea la domanda di un prodotto non esisterà l’offerta, se, in questo caso, si cessasse il consumo di bevande a marchio Coca Cola e PepsiCo. non solo si farebbe un gran favore alla propria salute, ma soprattutto si contribuirebbe a mettere un freno all’opera distruttiva di queste corporazioni che schiavizzano popoli, devastano l’ambiente, fanno ammalare le persone.

Grave è il disagio patito dalla tribù indigena amazzone dei Guaranì, una delle più perseguitate al mondo, già a rischio di estinzione a causa della continua sottrazione di terre a favore dell’industria della carne (l’80% della deforestazione in Amazzonia è provocata dagli allevamenti animali). Indios Guaranì che lamentano, tra gli altri, gravi problemi di salute a causa dei pesticidi tossici che vengono spruzzati sulle piantagioni di canna da zucchero, soffrendo per la perdita delle loro foreste da cui dipendevano per cibo e abitazioni.
Non sentitevi inutili, non percepite i problemi di altre popolazioni come distanti, non è così: abbiamo il dovere ogni giorno di riflettere sulle azioni che compiamo, perché modificandole possiamo fare davvero tanto anche per chi non vediamo, ma che in realtà è più vicino di quanto pensiamo.
Non scendiamo a compromessi con un sistema che ci vuole schiavi del consumismo, non diventiamo complici delle multinazionali criminali che ci obbligano a comprare ciò che vogliono loro attraverso il lavaggio del cervello servito dalla pubblicità.

Questi sono i cartelloni pubblicitari che vorremmo vedere, la verità su queste corporazioni criminose.

Questi sono i cartelloni pubblicitari che vorremmo vedere, la verità su queste corporazioni criminose.

 

3 thoughts on “Un contadino cambogiano espropriato ogni lattina di Coca Cola consumata!

  1. siete magici,bravissimi,coca cola danno per chi la beve tragedia per i popoli dove si coltiva il suo zucchero

  2. Ottimo articolo! Una sola domanda: in che modo le multinazionali costringono i contadini e le popolazioni locali ad abbandonare la loro terra per fare spazio ai terreni destinati alle monocultura? Tramite leggi varate con la compiacenza di governi corrotti? Grazie!

    • Governi deboli e corrotti, e attraverso l’ingaggio di gruppi armati impiegati negli espropri o, direttamente, negli omicidi quando si tratta di tribù indigene.

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