Kraft Foods: seconda multinazionale nel mondo del cioccolato e dello sfruttamento minorile!

La Kraft, dopo la Nestlé, è la multinazionale più importante in quanto a profitti, commercio di prodotti, acquisizione di marchi, sfruttamento del lavoro minorile, inquinamento e danni ambientali.
Nel 1988 è stata acquistata dalla Philip Morris (multinazionale del tabacco), che le ha lasciato però autonomia decisionale e di marchio; successivamente, la Kraft ha iniziato ad assorbire altri prodotti già esistenti, come ad esempio tutti quelli della Saiwa (azienda italiana genovese).



La Kraft è un'altra delle tante corporazioni a finanziare il mercato dell'olio di palma, utilizzato nel confezionamento di molti suoi prodotti (la dicitura grasso vegetale od olio vegetale tra gli ingredienti indicati segnala la presenza di questa sostanza).
Anche la Kraft, quindi, offre un importante contributo nelle azioni di deforestazione in paesi come Malesia, Indonesia, Papua Nuova Guinea, allo scopo di creare vaste aree nelle quali piantare le monocolture di palme da olio.
I prodotti commercializzati da questa azienda non sono affatto salutari: ricordiamo che l'olio di palma è una sostanza cancerogena, ricca di grassi saturi (49%), e mangiando biscotti, salatini, cracker, patatine se ne assumono rapidamente grandi quantitè ogni giorno.



La linea Vitasnella è l'emblema del fatto che a queste aziende non importi assolutamente salute delle persone, ma solo di poter accapparrarsi un numero sempre più alto consumatori, ovvero di vendere, vendere, vendere. In questo caso, hanno ideato una gamma di prodotti per chi vuole mantenersi in forma, eliminando zuccheri e burro... sì, peccato che a sostituirli vi sia l'olio di palma, che causa danni ben peggiori.
Ma i crimini più gravi, come del resto è abitudine di queste multinazionali, sono commessi in quei paesi dove la povertà dilaga, su quelle popolazioni in via di sviluppo che sono più facili da sfruttare, grazie soprattutto all'alta corruttibilità dei governi locali.
Come Nestlé, anche Kraft si serve del cacao proveniente dalla Costa d'Avorio, prodotto e raccolto in quelle piantagioni dove i lavoratori, schiavizzati, sono tenuti a lavorare in condizioni disumane.
Ma il fatto peggiore è che sono impiegati anche bambini di 6 e di 7 anni, fatti lavorare senza retribuzione, per turni lunghi ed estenuanti; alle multinazionali tutto questo fa molto comodo, poiché permette loro di acquistare materie prime come cacao e caffè a prezzi bassissimi.



A pagarne le conseguenze sono unicamente le persone del luogo che si vedono costrette ad accettare questi lavori per poter sopravvivere, anche se il guadagno di un lavoratore africano si aggira solo attorno ai 150 euro mensili.
La Kraft si è spesso difesa vantandosi del fatto che "una parte" del caffè da essa acquistato provenga da piantagioni gestite in maniera sostenibile, come del resto ha dichiarato anche McDonald's.
Il termine sostenibile, però, non è riconosciuto giuridicamente come possono esserlo invece ecologico o biologico, per i quali esistono, appunto, definizioni giuridiche ufficiali, per cui rimane molto difficile accertare che non vi siano sfruttamenti nella produzione degli alimenti commercializzati da questa corporazione. Senza togliere il fatto che non dovremmo farci abbindolare da tali affermazioni, ma riflettere partendo da queste: se alla Kraft, come a McDonald's, interessa la sostenibilità dei prodotti di cui si rifornisce e commercializza, se interessa davvero la politica con cui vengono trattati i lavoratori delle pinatagioni e delle fabbriche presso cui acquista le proprie materie prime.... allora perchè preoccuparsi che solo una parte di queste sia sostenibile, sempre ammesso che lo sia davvero? Tutto questo ci fa capire come queste corporazioni siano poco credibili e come, soprattutto, valorizzino solo le loro entrate, a discapito di tutto il resto.
Il consiglio, quindi, rimane sempre lo stesso: nel dubbio evitate di acquistare i prodotti elencati di seguito: questa è una semplice azione finalizzata a non finanziare deforestazione, sfruttamento di lavoratori e di bambini, e per tutelare la propria salute. Comprate cioccolata, caffè e cacao provenienti dal commercio equo e solidale.



MARCHI KRAFT: 3-Bit, Aladdin, Back to Nature, Baika, Baker's, Balance Bar, Belvita, Bird's Custard, Bittra Suchard, Blendy, Boca Foods, Breakstone's, Breakstone's cheese, Breyer's yogurt, Breyers, Bull's eyes, Callard&Bowser, Capri Sun, Caramba, Carte Noire, Certo Pectins, Cheez Whiz, Chocolate Orange, Chocolats.org, Cicona, Classic Brasilier, Claussen Cold Crisp Delicious, Clight, Coffex, Cöte d'or, Country Time, Cracker Barrel, Cracker Barrel cheese, Cracotte, Crystal Light, Dadak, Daim, Dairylea, DiGiorno, Dover, Dream Whip, Eden, El Caserio, Eo, Estrella, Faemino, Figaro, Freia, Fresh, Frisco, Gaouar, General Foods International coffees, Gevalia, Gim, Good Seasons, Grand'Mère, Grey Poupon, Hag, Handi-Snacks, Jack's pizza, Jacobs Kaffee, Jacques Vabre, Jell-O, Jocca, Karuna, Kenco, Ki-Suco, Knudsen, Knudsen cheese, Kool-aid, Kraft, La Clé des Champs, Lacta, Laka, Legeresse, Light 'n lively cheese, Lila Pause, Linderberger, Louis Rich, LU, Lunchables, Lux, M. Freeze, Maarud, Marabou, Maman Louise, Mastro Lorenzo, Mato-Mato, Maxim, Maxwell, Merenda, Meurisse, Mikado, Milione, Milka, Minute Rice, Mirabel, Miracle Whip, Miracoli, Mozartkugeln, Mozary, Newtons, Nougatti, Nova Brasilia, Nussini, Onko, Oscar Mayer, Osella, Ourson, Oven Fry, Pavlides, Pepito, Petit Déjeuner, Philadelphia, Planters, Poiana, Polly-O, Premium, Prestige, Primolo, Prince Polo, Q-Refresh-Ko, Royal, Saimaza, Samar, Sathers, Sealtest cheese, Seven Seas dressing, Shake 'n Bake, Shot, Simmenthal, Sottilette, SnackWell's, Splendid, Spunti, Stove Top, Suchard, Sugus, Sure-Jell, Susanna, Svoge, Tang, Tassimo, Terry's, Toblerone, Tombstone Pizza, Triscuit, Tuc, Vegemite, Velours Noir, Velveeta, Verao, Wheat Thins, Yuban coffee.

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