ZAD: la resistenzA dal basso contro il dominio dello stato

Un corteo spontaneo di mille persone per le vie di Nantes.
Numerose azioni e dimostrazioni di solidarietà alle porte dei consolati e ambasciate francesi anche oltre manica.
L’occupazione dei binari della stazione ferroviaria di Rennes.

Lunedì 9 aprile 2018, a poco meno di tre mesi dalla rinuncia del governo francese al progetto del mega aereo-porto che avrebbe cancellato circa 1.650 ettari di campi agricoli, alle 3.22 del mattino è iniziata l’operazione di sgombero forzato della ZAD di Notre Dame des Landes e quella sopra riportata è stata la pronta risposta dei/delle solidali con chi, ancora in queste ore, sta resistendo allo stato di militarizzazione che ha colpito la zona interessata.
Oltre 2.500 gendarmi sono stati inviati alla ZAD per sfrattare 100 persone che in questi anni hanno contribuito a liberare un’area destinata alle catene del cemento, dando vita ad un luogo che non riconosce strutture verticistiche e le dinamiche di dominio imposte dagli stati.zad10a
La resistenza dei/delle ZAdistes è andata avanti per tutta la giornata, rispondendo con palle di fango a chi avanzava armato di manganelli e gas lacrimogeni, mentre nelle città limitrofe, dove erano state inviate altre unità di polizia per impedire ai/alle solidali di partire per la ZAD, cresceva il numero di iniziative a sostegno dei/delle resistenti, contro istituzioni e capitalismo.

Munizioni e lacrimogeni raccolti in un solo giorno

Munizioni e lacrimogeni raccolti in un solo giorno

Alle prime luci dell’alba del 10 aprile, elicotteri armati di gas lacrimogeni hanno fatto fuoco sulla ZAD mentre blindati e camionette cercavano di farsi largo tra i/le resistenti che non hanno accennato un passo indietro, tra blocchi, barricate e chi ha occupato i tetti dei rifugi ancora in piedi.zad 2 lacrimogeni
Nella ZAD, intanto, e che a metà mattinata ha ricevuto il sostegno dei contadini della zona accorsi con dozzine di trattori, sono stati allestiti punti di primo intervento per i/le ferit*, luoghi di ristoro che i/le ZAdistes ci tengono a sottolineare essere vegan, perché liberazione non può essere se non è di tutt*.
Un esempio genuino di resistenza dal basso, una solidarietà internazionale che non ha tardato a mostrarsi a sostegno di chi pone se stess* tra l’albero il braccio della repressione, a difesa di una lotta per la liberazione della Terra raggiungibile solo con l’azione diretta, senza compromessi.
Una lotta contro la repressione subita da chi viene criminalizzato perché infrange leggi a sostegno dei poteri forti, di istituzioni e multinazionali che lucrato sulla pelle del vivente e la prevaricazione della Terra.
Una chiamata alla resistenza e alla solidarietà internazionale verso una lotta che andrà avanti per tutta la settimana: i/le ZAdistes invitano tutt* a recarsi alla ZAD per difendere questo esempio di liberazione totale!

Possono provare ad espropriare grandi porzioni di ZAD, ma non ci strapperanno mai la ZAD che è in noi!!!zad recostruction

Respects Existence or Expected Resistance

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Earth Riot – Earth First! Journal

VM